Mauro, tradito dal cuore proprio come accadde al padre
«Non mi sento bene, vado a letto», solo poche parole quelle dette ieri sera da Mauro Marsiglioni alla fidanzata prima di morire. Erano da poco passate le 20.30. Marsiglioni, 30 anni, militare in carriera, ha indossato il pigiama. Era pallido in volto, pensava forse di aver contratto l’influenza.Ha salutato la ragazza e si è diretto verso la camera. Non è riuscito nemmeno a coricarsi che è caduto a terra. La ragazza ha sentito un tonfo e si è precipitata nella stanza. Quando ha aperto la porta ha visto il suo compagno steso a terra. Ha provocato a scuoterlo, a chiamarlo più volte, ma non dava segni di vita. Così ha chiesto aiuto al 118.
Il personale medico, raggiunto il secondo piano del condominio dove il militare viveva con la fidanzata, ha cominciato a praticargli le manovre di primo soccorso. Mauro Marsiglioni, nonostante il prodigarsi dell’equipe medica, che dopo averlo intubato ha alternato alla pratica del massaggio cardiaco numerose scariche del defibrillatore, non ha mai ripreso conoscenza.
Intanto la fidanzata, distrutta dal dolore, ha raccontato che anche il padre è morto diversi anni fa, sempre per un problema cardiaco.