USPP Lazio scrive ai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria regionale
FROSINONE – “Le carceri laziali in un mese sono aumentate da metà dicembre ad oggi hanno raggiunto quota oltre 6500 detenuti presenti ovvero 100 in più da prima delle feste, con ricadute forti sulla loro gestione complessiva mettendo a rischio l’ordine sicurezza e legalità con atti di danneggiamento e incendi avvenuti anche nello stesso periodo.”
Lo dichiara Daniele Nicastrini segretario regionale USPP Lazio. “Nel frattempo, mentre scriviamo al carcere di Frosinone Siamo venuti a conoscenza, che un detenuto considerato problematico avrebbe aggredito con calci e pugni due agenti mandandoli all’ospedale, la quale esprimiamo la nostra totale solidarietà“: La segreteria regionale con nota a parte ha esposto la gravità della situazione ai vertici dell’Amministrazione competenti nella gestione detenuti del PRAP regionale dello stesso DAP. Dal 18 Luglio 2022 l’amministrazione ha disposto con una Circolare la nuova gestione dei detenuti destinati al circuito media sicurezza imponendo negli ultimi mesi del 2023 un’accelerazione a tale applicazione.
Il sovraffollamento nella totalità dei Circondariali del Lazio – continua il sindacalista – impongono gestioni complicatissimi oltre ogni rispetto dell’Ordinamento Penitenziario, con sezioni di isolamento, precauzionali e infermerie oltre ogni misura di collocazione, dove anche per i continui danneggiamenti che subiscono le celle detentive da parte dei più disagiati detenuti sono inutilizzabili. Le disposizioni che prevedono l’allontanamento di quelli più violenti ritardano ad arrivare o addirittura non arrivano per altrettanti problemi di varia natura che tutti noi addetti ai lavori conosciamo, ma implica difficoltà ulteriori all’applicazione delle stesse disposizioni emanate.
Parliamo delle disposizioni di servizio in applicazione della circolare n.3693/6143 del 18 Luglio 2022 del Signor Capo del Dipartimento, “circuito media sicurezza…” che si sarebbe dovuto attuare già il giorno dopo la stessa sua emanazione, che invece si stanno attuando in questi mesi proprio in pieno disaggio del personale operante che paga una carenza di personale oltre 900 unità, dove viene in molte sedi di servizio chiamato a turni anche di 16 ore consecutivi per “spirito di sacrificio” in molti casi sono addirittura impossibilitati a smontare dai turni prolungati con conseguenze alla loro salute psicofisica, in violazione agli accordi quadro nazionale sottoscritti da questa Amministrazione ultimamente sulla quale dovrebbe averne rispetto!
Il sindacato USPP Lazio segnala che queste disposizioni emanati da parte dei comandanti di reparto di fatto scaricano sul poco personale presente tutte le responsabilità della gestione di detenuti pur conoscendone le carenze di quante unità servano per gestire un intero reparto per turno, prevedendo orari di apertura e chiusura delle sezioni, dei passeggi ecc., sapendo che per fare tutto questo servono le unità indicate nelle organizzazioni di lavoro fortemente compromessi per i loro organici previsti.
A tal proposito chiediamo – conclude il segretario regionale – al Provveditore regionale e le Direzioni Generali competenti del DAP di far conoscere quale siano le indicazioni su come affrontare questa profonda crisi del sistema penitenziario del Lazio.