VITERBO – Superare il limite dello spazio materiale e della necessaria presenza in uno stesso luogo di ricercatori e dati da studiare.
Queste le infinite possibilità che si potrebbero aprire alle scienze agrarie e forestali, grazie al Metaverso, un insieme di tecnologie avanzate in grado di integrare la struttura fisica del campus universitario in modo sorprendente.
Uno strumento prezioso, insomma, per offrire soluzioni concrete alle grandi sfide globali, quali la sostenibilità e la resilienza ai cambiamenti climatici. E’ quanto emerge dalla studio Metaverse technology innovating plant science research and learning, recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista Trends in Plant Science dal Crea, con il suo Centro Foreste e Legno, nell’ambito della collaborazione con l’Università della Tuscia.
E’ stato ideato e progettato come un campus che racchiude diversi ambienti virtuali interconnessi, in cui studenti, docenti, ricercatori, innovatori e imprenditori, fisicamente distanti, hanno potuto interagire analogamente a quanto avrebbero fatto nel mondo reale.
Attraverso la tecnologia innovativa della realtà estesa, infatti, è possibile integrare attivamente i vari campi del sapere, coinvolgendo al contempo gli esseri umani tramite un avatar digitale per abbattere in tal modo il confine tra spazi fisici e digitali. La realtà estesa è un termine ampio utilizzato per indicare quell’ambiente meta-fisico, che include realtà aumentata, realtà virtuale e realtà mista.