Tarquinia – Un medico per salvare la moribonda Università Agraria

I disastri lasciati in eredità da Alberto “Bebo” Tosoni affidati alle “cure” di Alberto Riglietti

TARQUINIA – Ieri abbiamo parlato di Roberto Fanucci aspirante, molto aspirante guida di un nuovo corso dell’Università Agraria cittadina.

Oggi andiamo ad analizzare con la solita buona razione di ironia anche la lista dei “crocerossini” che cercheranno di dare una raddrizzata all’ente che solo in un paio d’anni è sprofondata per l’incapacità gestionale e l’ambizione sfrenata dell’ex presidente Alberto “Bebo” Tosoni sfiduciato e cacciato dalla guida dell’ente.

Il centrodestra ha provato a proporre uno schieramento di larghe intese con una lista “dentro tutti”. Era il modo per dare voce alle pluralità di una città poliedrica come Tarquinia ma la sfida un po’ per ottusità un po’ perché l’ambizione di alcuni personaggi è più forte dell’interesse comune ha fatto naufragare quella che poteva essere una vera rivoluzione gestionale dell’ente.

Visto che la mano tesa dal centrodestra non è stata afferrata ecco che allora si è deciso di trovare una cura definitiva al problema affidando le sorti dell’Università Agraria ad un medico, Alberto Riglietti.

Vi domanderete del perché di quella foto in apertura dell’articolo. Bene, quella maschera oggi costume carnevalesco, era indossata dai medici ai tempi della peste.

L’abito del medico della peste era utilizzato un tempo dai medici per proteggersi dalle epidemie.

L’abito era costituito da una sorta di tunica nera lunga fino alle caviglie, un paio di guanti, un paio di scarpe, un bastone, un cappello a tesa larga e una maschera a forma di becco dove erano contenute essenze aromatiche e paglia, che agivano da filtro per impedire il passaggio degli agenti infettanti.

La squadra messa in campo dall’attuale assessore comunale Alberto Riglietti è una sorta di team eterogeneo utile a rimediare ai virus devastanti ricevuti in eredità nel recente passato.

Non poteva mancare chi di interventi in ambienti colpiti dalle calamità ha costruito la propria vita e cioè Alessandro Sacripanti. Lui da leader della protezione civile e da sempre all’interno dell’università agraria ha cercato di rimuovere le macerie e questa volta ha l’opportunità di farsi valere.

Per gestire un’ente che si occupa di agricoltura bisogna avere anche degli esperti del settore ed ecco allora che per questa ricetta Riglietti ha scelto un agronomo come Sergio Milliani, un contabile come Fabio Nardi e un veterinario come Fabrizio Federici.

Sulla carta sicuramente una squadra all’altezza del compito ma le insidie sono tante e vincere non è mai facile perché a votare ci vanno come al solito i cittadini e sono loro a scegliere chi e come deve governare.

In attesa di leggere i programmi, al momento, questa sembra la squadra da battere.