L’uomo di Civitavecchia è stato fermato con il figlio in auto e portato in Commissariato con un abuso di potere che sarà denunciato alle competenti autorità. L’avvocato Mereu: “L’atto compiuto è in violazione alla libertà di un uomo. Mai visto un arresto preventivo in attesa della sentenza della Cassazione”
ROMA – La prima sezione della corte di Cassazione ha disposto un appello bis per nove imputati in uno dei filoni del processo per l’assalto alla sede della Cgil avvenuto il 9 ottobre del 2021.
I Supremi giudici hanno annullato con rinvio le sentenze della Corte di appello di Roma che avevano confermato le condanne, arrivate con rito abbreviato, degli imputati per il delitto di devastazione per l’assalto alla Cgil, avvenuto in Roma il 9 ottobre 2021.
L’annullamento è stato determinato da carenze di motivazione di entrambe le sentenze, “in ordine alla ricostruzione dei fatti sotto il profilo del turbamento dell’ordine pubblico, oggetto giuridico della fattispecie”, come spiega una nota della Cassazione. Tra gli imputati figurano Fabio Corradetti, figlio della compagna di Giuliano Castellino, Massimiliano Ursino, Mirko Passerini e Claudio Toia, appartenente a un gruppo ultras juventino e considerato dagli inquirenti vicino al movimento di estrema destra Forza Nuova.
Proprio su Mirko Passerini ieri si è consumata una vicenda a dir poco incredibile così come ce la racconta il suo avvocato Lorenzo Mereu.
“C’era una macchina della Polizia che lo stava seguendo già da tempo – ci dice il legale di Passerini. Niente di anomalo quando si è in attesa di una sentenza definitiva dalla Cassazione per reati che comportano anni di reclusione e soprattutto che hanno avuto una rilevanza mediatica così vasta. Il mio assistito, anche su mio consiglio, con figlio e moglie dovevano recarsi presso la loro casa di residenza in Toscana. Una volante li ha fermati e senza un mandato specifico hanno condotto in stato di fermo Passerini in Commissariato. Prima hanno detto che il ricorso era stato rigettato. Poi che la sentenza era stata emessa. E ancora che servivano le foto segnaletiche. Insomma stavano prendendo tempo. Peccato però che la Cassazione ha accolto i ricorsi e annullato la sentenza chiedendo un “Appello Bis”. Adesso chi è stato artefice di questo abuso di potere sarà chiamato a risponderne davanti all’autorità giudiziaria. Un vero e proprio atto di violenza che non deve rimanere impunito. Ricordo che la condanna sproporzionata al mio assistito, reo di aver rotto un piccolo vetro e gettato a terra delle penne, è uno dei motivi che hanno spinto i giudici di Cassazione a rifare il processo”.
Mirko Passerini è stato quindi rimesso in libertà. L’uomo, molto conosciuto a Civitavecchia per il suo lavoro di NCC, era assistito dal collegio difensivo cassazionista composto da Dario Vannetiello e gli avvocati Lorenzo Mereu e Luca Ripoli.