ACILIA – Un intervento fissato da tempo, di routine, la rimozione di un angioma all’orecchio sinistro. L’operazione in una clinica privata di Roma. L’ingresso in sala operatoria intorno a mezzogiorno, poi qualche ora dopo l’annuncio del personale medico che ha gettato nella disperazione più totale i genitori e il compagno: “Decesso per arresto cardiaco”.
Michela Andretta avrebbe compiuto 29 anni tra pochi giorni. È morta sotto i ferri il 3 maggio. Viveva ad Acilia con il fidanzato, voleva crearsi una famiglia e crescere nel lavoro. Era esperta di laminazione delle ciglia. Sui social mostrava orgogliosa l’attestato di un corso a cui aveva partecipato. Una ragazza sempre con il sorriso e in salute, che non aveva patologie pregresse, sostengono i familiari Michela, anzi, era una sportiva e per anni aveva ballato hip hop.
Il fidanzato ha sporto denuncia e sul decesso di Michela la Procura ha aperto un fascicolo al momento senza indagati. Domani il pubblico ministero conferirà l’incarico per l’autopsia. Esame fondamentale, chiarisce l’avvocato della famiglia, Marina Colella, per capire se Michela sia morta per una patologia non riscontrata, per uno shock o per un errore medico.