VITERBO – Sporcizia, trascuratezza e incuria, tre elementi che secondo la consigliera Luisa Ciambella “influiscono negativamente sull’immagine della città, riducendo l’attrattiva per i turisti e gli investitori, e potenzialmente compromettendo il valore delle proprietà immobiliari.
Negli ultimi mesi, diversi quartieri della nostra città hanno mostrato segni evidenti di degrado urbano e incuria, tra cui accumulo di rifiuti, graffiti, edifici trascurati, strade dissestate e aree verdi non curate, erba alta e presenza di cinghiali ovunque, tra le preoccupazioni dei cittadini per i potenziali rischi per la salute pubblica, la sicurezza e la qualità della vita“.
L’amministrazione degli “annunci senza sostanza”
“Nonostante, ad Aprile, l’assessore Floris aveva annunciato l’imminente pubblicazione del bando biennale per la manutenzione del verde e un’assegnazione “ponte” tramite Mepa (300mila euro) per tamponare il presente, Viterbo resta inesorabilmente la città dell’erba alta. La situazione rimane invariata dallo scorso anno, segnale di una reale incapacità di programmazione da parte dell’amministrazione Frontini che aveva fatto della pulizia della città una bandiera elettorale, oggi diventata un fazzoletto stropicciato. Ma soprattutto: che fine ha fatto il bando? Cosa hanno prodotto le assegnazioni tampone? Tutti annunci senza sostanza“
Cinghiali fino al palazzo comunale
“Che dire della situazione cinghiali, ormai arrivati a bussare alla porta del comune. Parole, tante parole: di un consiglio comunale straordinario per dire di prevedere la cattura di 200 esemplari tramite gabbie e l’attivazione di un’applicazione per segnalare la presenza degli animali, non si capisce cosa sia rimasto. Delle riunioni pubbliche in cui si proponeva un Tavolo tecnico comunale e la distribuzione di mastelli con chiusure “a prova di cinghiali” non c’è traccia. Viterbo e i viterbesi si meritano di più di questa assenza, disattenzione e superficialità. C’è in ballo l’immagine e la vivibilità della città, la stagione dei selfie è ormai finita”. Conclude Ciambella.
