VITERBO- Maxi-operazione anti-caporalato nella campagna laziale. Quaranta le aziende agricole ispezionate dai carabinieri di cui 16 rilevate come irregolari e 4 sanzionate con la sospensione delle attività imprenditoriali per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e per impiego di lavoratori in nero e clandestini, in questo caso di nazionalità indiana.
Le ispezioni hanno avuto luogo nei comuni di Fiumicino (in particolare Maccarese), Anzio (area di Lavinio), Fondi, Terracina, Pontinia, Aprilia, Viterbo, Montalto di Castro e Acquapendente. In azione gli uomini del comando gruppo carabinieri per la Tutela del Lavoro di Roma, coadiuvati dai commilitoni del comando gruppo tutela del Lavoro di Napoli e dai militari dei comandi provinciali di Latina e Viterbo e con il concorso degli ispettori del lavoro dell’Ispettorato d’Area Metropolitana (Iam) di Roma e degli Ispettorati Territoriali del Lavoro (Itl) di Latina e Viterbo. 90 i carabinieri coinvolti, affiancati da 30 ispettori dell’Inl.
I lavoratori, senza alcun controllo medico, dopo sfiancanti ore passate sui campi, venivano alloggiati in container arrugginiti e senza bagni.
Le 40 ispezioni hanno visto coinvolte produzioni di ortaggi e frutta (in particolare fragole, pomodori, carote, meloni, coltivazioni in serra, prodotti animali, filiere di stoccaggio di frutta), allevamenti di ovini e bufale e viticoltura.
Le irregolarità sono di vario tipo: si va dalle violazioni sulla sicurezza del lavoro alle condizioni igieniche fatiscenti di alcuni container, utilizzati come alloggi per i braccianti. Le sanzioni pecuniarie comminate ammontano a un totale di 75mila euro, con ammende per 52 mila euro complessivi.