VASANELLO – Riceviamo e pubblichiamo.
“Egr. Sindaco Vestri, sono costretto, mio malgrado, a rispondere al suo articolo al fine di assicurare la trasparenza delle mie decisioni ed azioni dinanzi alla collettività, senza infingimenti. Vorrei perciò partire dalle ragioni che hanno guidato la mia scelta. Lo faccio perché nella mia decisione non hanno pesato valutazioni di carattere personale, che spingevano in ben altra direzione, ma solo motivazioni strettamente legate alla situazione politica e amministrativa in cui si trova la città. Perché come ben sa, Sindaco, essere consigliere comunale implica il dovere di prendere decisioni per il benessere della comunità come obiettivo principale, lavorando per migliorare la qualità della vita dei cittadini.
I consiglieri comunali sono responsabili di portare avanti le esigenze e le richieste della comunità, partecipando attivamente alle decisioni che riguardano l’organizzazione, lo sviluppo e la gestione del territorio comunale. E come sa in tale attività non ci sono vincoli di mandato se non quelli conferiti dai cittadini elettori ai quali, insieme, io e Lei avevamo promesso dei risultati. La politica, quella autentica, non è solo occupazione di cariche pubbliche e gestione del potere, è materia che presuppone innanzitutto la costruzione di un pensiero e di una visione di futuro basati su una comune lettura del processo storico e della realtà in cui viviamo. Ed è su questi profili che costruito la mia decisione di passare al gruppo misto che mi vede, ora, di fatto consigliere di minoranza.
Tra di noi ci sono profonde divergenze politico amministrative. Ho rilevato una oggettiva impossibilità di instaurare un dialogo con Lei per la risoluzione dei problemi dei cittadini che quotidianamente sono posti alla mia attenzione. Sono gli stessi cittadini di Vasanello che, caro Sindaco l’hanno votata, ci hanno votati per addivenire alla risoluzione di problematiche che affliggono il territorio. Quelle problematiche che ho posto alla Sua attenzione per collaborare, dialogare, risolvere. Ma Lei ha preferito glissare sostituendo la nostra idea politica a favore del cittadino con una logica di pressappochismo e di personalismo che come è noto ha origine in processi di portata globale, ma che da noi ha raggiunto vette molto elevate. Parliamo di dati di fatto, di metodi del governo cittadino molto discutibili scaduti a mero esercizio del potere amministrativo e dilaniati da una febbre individualistica senza precedenti che ha smarrito la sua funzione di garantire il cambiamento. Quindi perché prolungare questo inutile “connubio” che non ha dato risultati e che mi impedisce di fare quello che avevo promesso ai nostri concittadini?
Su tale visione porterò avanti LA CONSILIATURA NELLA SUA NATURALE SCADENZA COME CONSIGLIERE COMUNALE ma ATTENTO AI PROBLEMI DEI CITTADINI E POI LASCIARE SPAZIO AD ALTRI. Non ho interessi personali e lo sa bene. Sono al servizio del cittadino nella vita personale e nella vita politica. A guidarmi è l’interesse cittadino e non le poltrone delle commissioni. Non credo, Signor Sindaco, che Lei non sappia che mi sono dimesso dalla presidenza della commissione Agricoltura e dalla commissione Ricci ma le fa piacere strumentalizzare e gettare fango su un gesto che traduce la fine di un rapporto che non era diretto ai bisogni dei cittadini ma al protagonismo politico che non mi appartiene. Ed infine sig. Sindaco come fa a non ricordarsi che la modifica al regolamento per il funzionamento del consiglio e delle commissioni è stata presentata da un consigliere di minoranza ed è stata VOTATA ALL’UNANIMITA’ DAL CONSIGLIO COMUNALE”.
Alessandro Fratoni,
Consigliere comunale