Viterbo – Concorsopoli in Provincia, Romoli fuori controllo: “Giornalisti barbari”

Su come arrivati ad un numero esagerato di idonei nessuna risposta. Fratelli d’Italia nel mirino del presidente ma sbaglia bersaglio. La sua difesa: “Siamo stati trasparenti”… Se lo dice lui

VITERBO – Si continua a parlare di concorsopoli presso la Provincia di Viterbo, una notizia che nei giorni passati è finita fin sulla stampa nazionale a causa di alcuni nomi “illustri” tra i potenziali assunti, tra cui politici locali e provinciali e loro collaboratori, e il numero elevatissimo di idonei che è emerso vittorioso dagli ultimi bandi pubblici.

Stamattina se ne è parlato in occasione di una conferenza stampa indetta dallo stesso presidente dell’ente pubblico Alessandro Romoli, che ha cercato da subito di stemperare la situazione spiegando come tutti gli atti legati ai bandi in questione fosse “da tempo pubblici e a disposizione”. Una frecciata che il presidente ha volutamente rivolto alla compagine di Fratelli d’Italia, presente in consiglio come unica opposizione al triumvirato Forza Italia – PD – Frontiniani, aggiungendo esplicitamente che “Il loro capogruppo è qui da due anni, poteva accedere agli atti”.

“Ritengo che quella accaduta sia stata una barbarie, ancorché politica, umana – ha dichiarato ancora il forzista – esporre al pubblico ludibrio, persone che hanno fatto un concorso pubblico”. Il riferimento sarebbe rivolto stavolta alla stampa nazionale, evidentemente sotto accusa per aver mosso delle domande legittime visti i molti nomi emersi tra chi ha superato i concorsi sotto la lente d’ingrandimento. Eppure, proprio perché si sta parlando di concorsi “pubblici”, quei nomi non erano certo un segreto, soprattutto perché – come sottolineato a più riprese dal presidente della Provincia – “provenienti da ogni compagine politica”.

Tuttavia, molte luci e tantissime ombre restano ben presenti sulla situazione. In primis l’elevato, quasi eccessivo, numero di idonei risultati al termine delle selezioni che – come specificato – “è stato scelto di non valutare i titoli per dare possibilità anche a chi aveva meno esperienza”. Un’affermazione che stride, tuttavia, con quello che è stato affermato poco dopo. La selezione, infatti, ha visto tenere delle cosiddette “interviste” per comprendere al meglio le “skills” e le “esperienze pregresse” dei partecipanti.

In alcuni casi, come in quelli relativi al ruolo di funzionari, per appena 1 o al massimo 2 posti c’è stato un vero e proprio exploit di idonei, addirittura 49 per un così esiguo numero di assunzioni. Numero che ha fatto sollevare molte domande anche tra la popolazione stessa.

Evidente lo stato di agitazione dei conferenzieri – in particolare del presidente Alessandro Romoli – al seguito delle domande poste dalla stampa, che ha voluto porre l’accento di come sia sia potuti arrivare a così tanti idonei.

“Ci sono idonei presenti nelle liste degli idonei, che sono di Fratelli d’Italia”. Una giustificazione, quella del berlusconiano, che non sembra spiegare molto, se non il possibile risentimento tra il leader della maggioranza in consiglio e la compagine dei meloniani, rimasti all’opposizione.

Il numero di idoneità, sempre come espresso da Romoli, sarebbe legato anche a possibili future assunzioni: “Non dobbiamo assumerne 50 nei prossimi 4 anni – ha dichiarato – non potete saperlo”.

“Vengono portate avanti cose che non stanno né in cielo né in terra e si stanno dicendo delle stupidaggini per dare informazioni in modo sballato”, ha poi proseguito il presidente rivolgendosi ancora alla stampa.

Adesso, secondo delle indiscrezioni, ci sarebbero persone pronte a presentare un esposto per un eventuale reato di traffico di influenze con scambio di voti.

La questione “Concorsopoli in Provincia” resta aperta e, sicuramente, tra “i barbari” se ne tornerà a parlare.

Segue approfondimento sull’isteria del presidente Romoli