Regione Lazio – Gli appalti e proroghe sulle ambulanze assegnati dall’Ares 118 sono illegittimi

Nel mirino l’operato dell’ex direttore generale Maria Paola Corradi che ha favorito gli affidamenti illeciti. Gli atti trasmessi in Procura

ROMA – Maria Paola Corradi è l’ex mega direttore generale dell’Ares 118 oggi inspiegabilmente assegnata al San Giovanni e commissario del Giubileo.

Il Consiglio di Stato ha pubblicato questa mattina una sentenza a dir poco imbarazzante per l’Ares 118 e di conseguenza della regione Lazio.

Gli appalti e le proroghe assegnate alla società Heart Life dei fratelli Calderone cono stati dichiarati illegittimi con una sentenza tranciante del Consiglio di Stato pubblicata questa mattina sul sito della Giustizia Amministrativa.

La Croce Bianca S.r.l., ha presentato ricorso contro l’Azienda Regionale Emergenza Sanitaria – Ares 118 che non si costituita in giudizio e nei confronti della Heart Life Croce Amica S.r.l.

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Croce Bianca ha chiesto la riforma della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale vista la domanda di sospensione dell’efficacia della sentenza del Tribunale
amministrativo regionale di accoglimento del ricorso di primo grado, presentata in
via incidentale dalla parte appellante stessa.

Nella camera di consiglio dell’11 luglio scorso il consigliere relatore del Consiglio di Stato Raffaello Scarpato ha ritenuto che – come già esposto nell’ordinanza cautelare resa all’esito dell’udienza nell’ambito del giudizio 4570/2024, concernente l’impugnazione della medesima sentenza del T.a.r. del Lazio n. 9860/2024 – risultavano sussistere i presupposti per la sospensione dell’efficacia esecutiva della decisione impugnata, dovendosi dare prevalenza, nel complessivo bilanciamento degli interessi in gioco, alla continuità del servizio di soccorso sanitario in emergenza, essenziale per la collettività, risultando di contro l’interesse di Heart Life Croce Amica S.r.l. ristorabile per equivalente pecuniario.

Il passaggio pesantissimo in sentenza riguarda i motivi ostativi all’eventuale subingresso della Heart Life Croce Amica S.r.l. ai sensi dell’art. 10 del disciplinare di gara. L’articolo 10 fa riferimento esplicito alla posizione dei soci delle aziende che partecipano alle gare. Non devono avere pendenze con la giustizia e in questo specifico caso i Calderone risultano essere ancora nella governance societaria.

Delibera n. 292 del 12 giugno 2024 Anac 118

Parliamo di cifre impressionanti. Quasi 200 milioni in più: è quanto hanno incassato due raggruppamenti di società private, entrambe capeggiate dalla Heart Life Croce Amica Srl, da Ares 118 (Azienda regionale emergenza sanitaria), per il servizio di soccorso sanitario in
emergenza in area extra ospedaliera. Questo grazie a ulteriori appalti di servizio affidati dal 2015 al 2018 e a sei anni di reiterati affidamenti in proroga.

Una gestione che ha portato le società a guadagnare più di 198 milioni in più e su cui ha messo gli occhi anche l’Anticorruzione, presieduta dall’avvocato Giuseppe Busia. Che ha contestato l’operato dell’Ares e della stessa Regione degli ultimi dieci anni (che coprono sia la giunta Zingaretti che quella attuale, di Rocca), evidenziando “numerosi profili di anomalia e criticità” nella gestione del servizio di soccorso sanitario in emergenza, in area extraospedaliera. E ha inviato un ultimatum, sottolineando che “la reiterazione delle violazioni sopra rilevate potrebbe dal luogo all’attivazione dei poteri dell’Autorità previsti dall’art. 220 comma 2 del d.lgs 36/2023”. Che recita: “L’Anac è legittimata ad agire in giudizio per l’impugnazione dei bandi, degli altri atti generali e dei provvedimenti relativi a contratti di rilevante impatto, emessi da qualsiasi stazione appaltante, qualora ritenga che essi violino le norme in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”.

Abbiamo scritto molto sull’anomala gestione dell’Ares 118 da parte dell’ex dg Maria Paola Corradi che gode inspiegabilmente della fiducia di Rocca e vinto contro di lei anche in Tribunale dove ci aveva trascinati accusandoci di diffamazione.

Il Gip ha scritto che quello da noi riportato era veritiero e continente all’attualità della notizia archiviando senza ulteriori rinvii l’opposizione che la manager ha tentato per l’ennesima volta senza fortuna.

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