ROMA – Publio Fiori, figura storica della politica italiana, è morto ieri a Roma all’età di 86 anni. Nato il 25 marzo 1938, Fiori ha lasciato un segno significativo nella storia politica del paese grazie al suo impegno e alla sua dedizione.
Laureato in giurisprudenza, ha intrapreso una lunga e variegata carriera politica, ricoprendo ruoli di grande responsabilità e prestigio.
Una Carriera Politica Complessa
Fiori ha rappresentato una figura complessa e determinata della politica italiana, attraversando diverse fasi e partiti con l’obiettivo di mantenere vivi i valori cristiano-democratici. La sua carriera testimonia l’evoluzione e le trasformazioni della politica italiana degli ultimi decenni, offrendo un esempio di resilienza e dedizione.
Gli Inizi nella Democrazia Cristiana
La carriera politica di Publio Fiori è iniziata all’interno della Democrazia Cristiana (DC), partito nel quale ha militato fino al suo scioglimento. Durante questo periodo, ha vissuto un evento drammatico: il 2 novembre 1977, un gruppo di fuoco delle Brigate Rosse gli tese un agguato, lasciandolo gravemente ferito. Nonostante le gravi ferite, Fiori è riuscito a riprendersi e a continuare il suo impegno politico.
Da DC ad Alleanza Nazionale
Nel 1992, Fiori è stato nominato sottosegretario al Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni nel governo Amato I e successivamente sottosegretario alla Sanità nel governo Ciampi. Tuttavia, nel 1993, in disaccordo con l’apertura della DC verso la sinistra, decise di abbandonare il partito. Si unì quindi al Movimento Sociale Italiano, contribuendo alla sua trasformazione in Alleanza Nazionale (AN). Nel 1995, con la svolta di Fiuggi, è stato tra i fondatori di AN e ha ricoperto il ruolo di ministro dei Trasporti e della Navigazione nel primo governo Berlusconi.
Il Ritorno al Centrismo
La permanenza di Fiori in Alleanza Nazionale è terminata nel 2005, a causa di divergenze con il leader Gianfranco Fini. Successivamente, si è unito alla Democrazia Cristiana per le Autonomie, diventandone presidente. Qui, ha promosso un ritorno ai valori neodemocristiani, sottolineando l’importanza di un centro politico che riscoprisse valori tradizionali e autonomisti.
La Nascita di Rifondazione DC
Nel 2006, in un contesto politico incerto, Fiori ha fondato Rifondazione DC, diventandone segretario nazionale. Il nuovo partito ha adottato una posizione critica nei confronti del governo Prodi II e della finanziaria 2007, cercando di creare un’alternativa centrista al bipolarismo politico dominante.
Il Progetto della Federazione Democristiana
Nel 2007, Rifondazione DC si è federata con i Popolari UDEUR e la Democrazia Cristiana di Giuseppe Pizza, formando la Federazione Democristiana. L’obiettivo era costruire un polo di centro di ispirazione democristiana e presentare liste unitarie alle elezioni europee del 2009.
Con la scomparsa di Publio Fiori, l’Italia perde una figura di rilievo, il cui impegno politico ha attraversato decenni e partiti, mantenendo sempre fermi i valori cristiano-democratici. La sua vita e la sua carriera rimarranno un esempio di dedizione e resilienza nella storia politica del paese.