CIVITAVECCHIA – Domani sarà un giorno di lacrime e preghiere, un giorno di ricordo e saluti, abbracci e sguardi che a stento tratterranno il dolore. Alle 15, presso la chiesa di Pantano, si terranno i funerali di Gabriele Romiti, il giovane di 22 anni che ha perso la vita sabato scorso in un tragico incidente in autostrada mentre tornava da Roma nel primo pomeriggio.
Gabriele aveva appena terminato il suo turno di lavoro in un supermercato della Capitale e si era messo in macchina per tornare a casa. Poco dopo, all’altezza di Cerveteri, la tragedia: l’auto ha impattato violentemente prima contro il guardrail, poi contro il muro a margine della carreggiata. Per Gabriele non c’è stato nulla da fare.
Il padre di Gabriele, Giuseppe Romiti, comandante della Capitaneria di porto a Marina di Grosseto, ha condiviso un commosso ricordo sui social:
“Non c’è un modo per spiegare come mi sento dall’istante in cui ho letto negli occhi e nello sguardo del poliziotto che ci ha dato la terribile notizia dell’incidente che mi ha portato via per sempre il MIO GABRIELE. Solo chi ha provato questo può capirmi (perdere un FIGLIO), ed ora anche io so cosa provano loro. Ora posso stringermi a loro e piangere, piangere e soltanto piangere.
I rimorsi sono tantissimi: sarò stato un bravo papà? Avrei potuto fare qualcosa per evitare tutto questo? Ti avrei dovuto proteggere di più? Credo che per poter proteggere te e Gioele da tutto ci vorrebbe una campana di vetro, ma questo sarebbe troppo egoistico e non vi farebbe vivere la vostra vita, malgrado tutti i rischi che essa comporta.
Da genitore e come tutti coloro che hanno figli della vostra età, dobbiamo solo pregare che non vi succeda nulla. Questa volta per GABRIELE le preghiere non sono servite (e no, proprio NO). Poi il pensiero va agli istanti in cui qualcuno ha deciso che non potevi più stare fisicamente con noi. E ti domandi, te ne sarai accorto, hai sofferto?
Se il guardrail era regolare, se i cartelli che indicavano la restrizione erano posizionati nel modo corretto, se tutte queste cose avrebbero potuto salvarti. Domande che, anche se mai avranno una risposta, non ti riporteranno da ME.
Il dolore è infinitamente incalcolabile ed inqualificabile. Ai ragazzi che come Gabry amano la vita da ventenni, mi sento di poter dire: prendete esempio da questo tragico evento per non commettere lo stesso errore, se veramente di errore si è trattato (se è stato un colpo di sonno). La vita non è un videogioco dove ci si può ricaricare. Alla vostra età è giusto divertirsi e continuate a farlo, ma non fino a farvi male.
Questi giorni di attesa di riuscire a fare il funerale hanno confermato quello che vedevo in MIO FIGLIO: dietro a quella maschera da duro che amava mostrare, c’era la sua bontà, generosità, il non essere solo dalla parte del più forte o del potere, ma dalla parte opposta con molta semplicità, così come i suoi genitori e suo fratello.
Per me GABRIELE, così come GIOELE, sono i migliori FIGLI al MONDO. Non mi stancherò mai di gridarlo.”
Domani, la comunità di Civitavecchia si riunirà per rendere omaggio a un giovane la cui vita è stata tragicamente interrotta troppo presto. Sarà un momento di riflessione sulla fragilità della vita e sull’importanza di vivere con prudenza e consapevolezza.