L’emergenza caldo miete ancora vittime con sempre più difficoltà per le specie nostrane a resistere ai cambiamenti climatici
CAPALBIO – Continuano ad arrivare bruttissime notizie dall’area di Capalbio e dall’oasi WWF, con nuove immagini di migliaia di pesci morti nei fossi che si trovano nella zona e che costeggiano l’area litoranea.
Ancora una volta, come era già capitato a fine luglio, la causa di questo terribile fatto sembra sia imputabile a una possibile mancanza di ossigeno nell’acqua. I pesci, che respirano attraverso le branchie, ne hanno bisogno anche loro per respirare, ma il caldo afoso sembra aver alterato la saturazione fino a renderne quasi del tutto privi i torrenti.
Nella laguna di Orbetello, già a fine luglio si era registrata una vera a proprie strage. Un ulteriore segnale di come il clima mediterraneo stia rapidamente cambiando, rendendo letteralmente impossibile alla fauna (e alla flora) locale continuare a sopravvivere. Le temperature roventi registrate in questi giorni, con picchi anche di 40° tra Toscana e Lazio, hanno nuovamente mietuto vittime.
Come sempre più meteorologi confermano, l’innalzamento delle temperature è ormai è una “sicurezza” che continuerà a essere registrata di anno in anno, almeno fin quando non ci sarà una possibile e immediata inversione della tendenza, con un netto calo delle temperature per gli anni successivi (e nuovi disagi).