Inizia il DiVino Etrusco tra erba alta, macchine parcheggiate in doppia e tripla fila e con un Lido raccapricciante
TARQUINIA – Abbiamo letto da qualche parte che il sindaco Francesco Sposetti si è rallegrato per i pochi danni che ha fatto il nubifragio nonostante non abbia fatto pulire i tombini.
Il problema è che il sindaco e la sua impalpabile giunta fatta da personaggi in attesa di stipendio ma poco presenti e visibili all’occhio umano, si apprestano ad inaugurare il DiVino Etrusco in una città, Tarquinia, divenuta in soli tre mesi irriconoscibile.
Sposetti da buon agronomo (non tutti la pensano così) dovrebbe sapere che l’erba ogni tanto va tagliata ma, a quanto pare, la cosa non sembra interessare più di tanto né lui né tantomeno la sua corposa compagine di assessori in altre faccende affaccendati.
Iniziamo dal Lido dove c’è da poco da fare e da dire. La differenza di come era prima dell’estate e di come è ridotto adesso è davanti agli occhi di tutti.
Un degrado evidente, Visivo. Indiscutibile. Poi c’è il mare. Già fa schifo di suo se poi aggiungiamo che nessuno si preoccupa di quando arrivano ondate di melma (per essere buoni) allora c’è poco da fare.
Guardate con i vostri stessi occhi cosa hanno immortalato qualche giorno fa i nostri affezionati lettori:
Niente paura. Con tanti ambientalisti in maggioranza siamo certi che la cosa sia stata segnalata alla Procura della Repubblica di Civitavecchia.
La situazione del verde. Come detto c’è da pazientare con il passaggio delle pecore impegnate nella primordiale transumanza. Saranno loro probabilmente ad occuparsi dell’erba alta visto che a questa amministrazione poco interessa.
Questo è quello che vedranno i turisti quando arriveranno oggi in città e nei prossimi giorni e decideranno di mettere la loro vettura al parcheggio delle croci godersi, oltre le mura, anche i meravigliosi giardini pensili.