Tragedia di Nettuno, Simona Spallotta si risveglia in ospedale: “Dove sono mio figlio e mia sorella?”

NETTUNO – “Dove sono mio figlio e mia sorella?, è stata questa la prima domanda che Simona Spallotta, la 39enne sopravvissuta allo schianto verificatosi a Nettuno (Roma), ha posto ai medici non appena ha aperto gli occhi. Una tragedia che è venuta a sapere sul letto dell’ospedale San Camillo, dove è stata ricoverata per le gravi ferite che ha riportato a seguito dell’incidente. Nello scontro sono morti sul colpo la sorella gemella, Sabrina (incinta), e il suo bambino di cinque anni, Santiago.

Simona Spallotta, 39 anni, si è risvegliata diverse ore dopo l’incidente. Le sue condizioni sono ancora gravi, ma è stabile riporta Repubblica. I medici e gli infermieri, in un primo momento, hanno valutato l’ipotesi di fare un parto cesareo d’urgenza, dato che la donna è attualmente al settimo mese. Ma, viste le condizioni stabili gli esperti non lo hanno reputato necessario.

L’incidente è avvenuto la sera di mercoledì, 4 settembre, lungo via Cervicione. Secondo la ricostruzione della dinamica, una Mini Cooper si sarebbe trovata a viaggiare contromano, senza rispettare la precedenza e, proprio in quel momento, si è schiantata contro la Kia su cui viaggiavano le sorelle e il bambino.  La Kia, dopo essere stata colpita, ha finito la sua corsa schiantandosi contro il muro. Un impatto che ha causato la morte di Sabrina e del piccolo Santiago. Anche la sorella gemella era al settimo mese di gravidanza, tanto attesa insieme al marito Paolo. Da anni la coppia cercava di avere un bambino, solo due mesi e il loro sogno di diventare mamma e papà si sarebbe realizzato.

La famiglia stava andando verso il Kinsale Irish Pub, un locale di Nettuno Acciarella, la cui gestione è in mano al marito di Simona.