PAPUA NUOVA GUINEA. Il Santo Padre a colloquio con il noto imprenditore italiano vittima di truffa internazionale che combatte da anni la sua battaglia giudiziaria per la difesa dei diritti umani

In occasione del viaggio apostolico in estremo oriente in data 7 settembre 2024 a Port Moresby, il noto imprenditore italiano dott. Reginaldo Melis titolare di una regolare licenza di esportazione di metalli preziosi a far tempo dal 2001, ha condiviso con Sua Santità Papa Francesco le complesse questioni umanitarie e legali che lo vedono coinvolto da anni in Papua Nuova Guinea.

Melis, vittima di una truffa internazionale orchestrata da potenti interessi economici, ha illustrato la sua lunga battaglia per la difesa dei diritti umani e la cultura della legalità.

Il dott. Reginaldo Melis, difeso in Italia dallo studio legale del noto penalista avvocato Mario Antinucci di Roma nonché dagli avvocati dello Studio legale Tamutai & Partners in Papua Nuova Guinea, ha messo in campo le azioni legali a tutela della sua azienda, AUS-PNG Research & Resources Impex Ltd (APRRIL) nel caso giudiziario internazionale dove è coinvolta la nota azienda di Arezzo ITALPREZIOSI SPA che, con il sostegno di alcuni attori papuensi, ha arrecato gravissimi danni all’azienda italiana, anche attraverso azioni condotte in collaborazione con le istituzioni economiche centrali del paese del Sud Pacifico.

Nel corso dello stesso colloquio con il Santo Padre, Melis ha espresso solidarietà nei confronti di un cittadino italiano detenuto ingiustamente in Papua Nuova Guinea, evidenziando come la sua personale lotta per la giustizia si intrecci con quella di chi è stato privato dei propri diritti fondamentali.

Nel delineato contesto è stata a buon diritto richiamata l’importanza della collaborazione internazionale tra i due Stati attraverso una nota diplomatica a doppia firma dei legali dell’imprenditore Melis, che ha depositato in Italia una formale querela a carico della ITALPREZIOSI S.P.A. ed altri presso la Procura della Repubblica di Arezzo.

Papa Francesco ha manifestato profonda preoccupazione per le gravi violazioni dei diritti umani e nel suo messaggio di pace ecumenica in occasione del viaggio apostolico in Papua Nuova Guinea ha espresso piena solidarietà al Melis nella sua battaglia per la giustizia.