La dirigente ha scritto una dura lettera alla Banca di Siena senza condividerla col presidente Tagliaferri poi manda una nota al ministro Giuli che rispondeva al question time molto edulcorata… perché?
ROMA – La vicenda Ales Spa e Monte dei Paschi di Siena si arricchisce ogni giorno di più. Facciamo riferimento allo scoop de La Verità sul mancato riconoscimento degli interessi di legge non applicato ad un conto corrente bancario che ha fatto perdere alla società guidata dal presidente Fabio Tagliaferri svariati milioni di euro.
Giovedì sera, durante la trasmissione Piazza Pulita condotta da Corrado Formigli sono uscite “mezze verità” sulle quali stiamo lavorando da giorni ma che oggi, documenti in mano, siamo pronti a raccontare aggiungendo anche quelle non raccontate o volutamente omesse.
La prima grande novità è la sintetica risposta che la direzione generale di Mps ha inviato il 3 ottobre, via mail, al “noleggiatore NCC ciociaro” in risposta ad una sua richiesta di chiarimenti spedita il 19 settembre scorso.
In questa nota la banca avvisa il presidente che i conti aperti da Ales Spa sono tre.
Tutti nella filiale di Roma. Il più vecchio risale al 15/042011, il secondo del 24/05/2016 e l’ultimo in ordine cronologico è del 24/01/2020.
L’Istituto bancario specifica che “La lettera di accettazione da parte di Ales Spa della nostra offerta del 16 luglio 2018, inerente l’Avviso di indagine di Mercato per l’individuazione di operatori interessati al servizio di conto corrente societario di “Ales Spa” (l’opzione di proroga a scadenza, come noto, non è stata da Voi esercitata).
I rapporti di conto corrente sono stati regolati di volta in volta notificateVi, come risulta dalle nostre comunicazioni, nonché dai contatti e dalle interlocuzioni avute con la società”.
Con chi interloquivano i direttori di banca non lo hanno scritto anche perché, in questo caso, sarebbe il dirigente di Ales Spa responsabile di omesso controllo e vigilanza dei conti e che avrebbe provocato questo presunto danno milionario. Noi un’idea su chi possa essere ce l’abbiamo ma la esporremo più avanti perché, per stessa ammissione di Mps, sui tre conti le giacenze medie registrate negli ultimi 3 anni sono state così conteggiate: giacenza media anno 2021 – euro 51,555,380,23; giacenza media anno 2022 – euro 23,530,818,83; giacenza media anno 2023 – euro 17,562,050,30.
Le cifre sono ovviamente specificate perché adesso i conteggi potrebbero andare ad impattare sulle casse della Banca che dovrà “sborsare” quanto trattenuto di quel famoso 3,35% di interessi attivi sui conti bancari riconosciuti solamente dopo il primo incontro avuto dal direttore di filiale con Fabio Tagliaferri al momento del cambio firma.
Detto questo occorre ricostruire in modo temporale alcuni passaggi perché, durante la trasmissione di Formigli, è stata data lettura di un documento (di supporto al question time del ministro Giuli) attribuito erroneamente a Fabio Tagliaferri.
E’ il responsabile unico del procedimento Fiorentina Russo che tiene i rapporti con le banche e non il presidente.
Dopo il nostro articolo, precisamente il 19 settembre, il Rup manda una lettera ai vertici di Mps nelle persone di Pasqualina D’Onofrio, Vincenzo Balli e Roberto Neri senza averla concordata con il presidente Tagliaferri.
lettera ales messa in moraUna lettera durissima. Un atto d’accusa.
“In riferimento al rapporto instaurato con codesta Banca a seguito dell’avviso di indagine di mercato per l’individuazione dell’operatore cui affidare il servizio di conto corrente socetario di Ales Spa, si rappresenta che in base alla Vostra offerta del 16/07/2018 il tasso di remunerazione raccolta a vista per il conto “progetti” e per i due conti di gestione è pari al tasso BCE + spread 0,15%”.
Dall’incip della missiva è chiaro che la dirigente Russo era quella che, in veste di Rup, avrebbe da subito dovuto far presente l’anomalia sul tasso d’interesse.
“Tali condizioni – scrive ancora nella lettera – per espressa previsione contrattuale, erano valide per l’intera durata del rapporto ferma restando la manifestata “piena disponibilità alla eventuale rinegoziazione bilaterale a scadenza, in relazione a possibili, mutati scenari di mercato” da parte dell’Istituto.
Dall’analisi degli estratti conto è emerso che per l’anno 2022 e 2023, nonostante il tasso BCE non fosse più negativo, alcuna somma è stata riconosciuta in favore di Ales Spa a titolo di tasso di remunerazione raccolta a vista.
Appare evidente, dunque, che tale omissione rappresenta un grave inadempimento contrattuale”.
Infine viene diffidata e messa in mora la banca con la condizione di fornire, entro dieci giorni, una relazione di calcolo di quanto dovuto alla società e di corrispondere in pari data le somme indebitamente trattenute e in difetto di avviare il procedimento di risoluzione per grave inadempimento contrattuale.
Sempre giovedì scorso l’inviata di Formigli ha mostrato su La7 un documento preparato da Ales in supporto alle risposte degli interroganti erroneamente attribuito al presidente Tagliaferri (che firma digitalmente tutti gli atti in uscita).
lettera fiorentina russo ministro giuliInfatti, il documento, è stato preparato ed esteso (scritto in calce) sempre dal responsabile unico del procedimento Fiorentina Russo ma evidentemente è un dettaglio macroscopico sfuggito alla giornalista Roberta Benvenuto.
Nella lettera inviata al ministro il 24 settembre scorso, il Rup sembra aver cambiato idea rispetto alla lettera di contestazione inviata una decina di giorni prima a MPS tanto da costringere Giuli a trascrivere un brevissimo passaggio della stessa.
La posizione di Fiorentina Russo, molto vicina all’ex ministro Franceschini, si è sicuramente ingarbugliata e il rischio che possa finire nel dossier in corso di preparazione da presentare a piazzale Clodio (Procura della Repubblica) e Corte dei Conti è davvero molto alto.
Fabio Tagliaferri, nuovo presidente di Ales, è stato pesantemente attaccato dalla sinistra in quanto ritenuto “inesperto”. Ales è una società partecipata al 100% dal Ministero della Cultura, dunque il suo è denaro pubblico. Pochi giorni dopo essere stato nominato dal governo… pic.twitter.com/N1fnOquiO1
— Lucio Malan (@LucioMalan) October 5, 2024
“Fabio Tagliaferri, nuovo presidente di Ales, è stato pesantemente attaccato dalla sinistra in quanto ritenuto ‘inesperto’. Ales è una società partecipata al 100% dal ministero della Cultura, dunque il suo è denaro pubblico.
Pochi giorni dopo essere stato nominato dal governo Meloni, ‘l’inesperto’ Tagliaferri scopre che durante la presidenza del suo ‘espertissimo’ predecessore (nominato dal Pd) decine di milioni di euro erano restati depositati per anni su conti presso la banca Monte dei Paschi di Siena, tradizionale roccaforte rossa, a interessi zero. In pratica, milioni di euro sono stati regalati alla banca così cara alla sinistra, a spese del contribuente. E’ per questo che attaccavano ‘l’inesperto’ nominato dal governo Meloni?”. Così sui social il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan.