Le pale saranno posizionate anche a Viterbo, Bomarzo e Montefiascone
VITORCHIANO – “Esprimo la preoccupazione mia e dell’amministrazione comunale sul progetto per la realizzazione di un nuovo impianto eolico, l’avvio della cui procedura ci è stato formalmente comunicato da alcuni giorni. Si tratta di un progetto particolarmente impattante che potrebbe compromettere il futuro del nostro territorio dal punto di vista paesaggistico“. Così Ruggero Grassotti, sindaco di Vitorchiano, commenta il piano della società Q-Energy Renewables 2 che interessa, oltre a Vitorchiano, anche i comuni di Viterbo, Bomarzo e Montefiascone. Si prevede l’installazione di un impianto della potenza di 64,8 MW, costituito da nove aerogeneratori di potenza pari a 7,2 MW ciascuno, e di tutte le opere di connessione necessarie. Ogni pala eolica, elica inclusa, raggiunge un’altezza di 200 metri.
“Se fosse realizzato, si tratterebbe di un impianto devastante per il paesaggio – prosegue Grassotti – Ferma restando l’importanza di promuovere le fonti energetiche rinnovabili, verso cui sono favorevole, mi chiedo però se sia giusto che vengano messi in campo progetti di questo tipo in un territorio che, grazie a un paesaggio dalle caratteristiche di pregio, vorrebbe invece puntare sulla sua vocazione turistica e naturalistica. È quindi uno scenario preoccupante e oltretutto calato dall’alto, a cui non sarà facile opporsi e che segnerebbe le nostre zone in via permanente”.
L’appello di Grassotti è rivolto a tutti i rappresentanti istituzionali e politici della Tuscia affinché si attivino fin da subito a tutela del territorio. “Mi sono già confrontato con i sindaci di Viterbo, Bomarzo e Montefiascone – aggiunge il primo cittadino di Vitorchiano – e con loro affronteremo presto la situazione. Intanto, è intenzione da parte nostra informare a dovere la cittadinanza sull’esistenza di questo progetto e sulle sue possibili conseguenze. Sono certo che avremo il supporto della Provincia di Viterbo e di chi rappresenta questo territorio nelle varie sedi istituzionali, in modo da andare tutti uniti verso quella che si preannuncia come una possibile battaglia a difesa del paesaggio locale“.
“Facendo una riflessione più ampia – conclude Grassotti – mi domando come mai il Viterbese debba continuare a essere sottoposto, senza sosta, a una serie di destinazioni e opere a elevato impatto, rischiando di compromettere ogni prospettiva futura in fatto di turismo, cultura e tutela ambientale. Penso alla diffusione intensiva del fotovoltaico nelle campagne, alle discariche in cui si accolgono rifiuti da tutta la regione, alla potenziale sede di un deposito di scorie radioattive: senza discutere l’importanza dell’energia pulita, tuttavia la prospettiva di ulteriore parco eolico di enormi dimensioni è indubbiamente motivo di legittima preoccupazione”.