PERUGIA – A quasi due decenni dall’omicidio di Meredith Kercher, Perugia non ha dimenticato il trauma di quella notte del 1° novembre 2007, quando la giovane studentessa britannica venne brutalmente assassinata. L’eco di quel dramma continua a risuonare, alimentato oggi dall’autorizzazione concessa dal Comune alla Disney per le riprese di una serie televisiva sulla vita di Amanda Knox, una delle protagoniste più controverse di quella vicenda giudiziaria.
La serie, intitolata “Blue Moon”, racconta “l’odissea di sedici anni” della Knox per dimostrare la sua innocenza, presentando fin da subito un punto di vista in cui la giovane americana appare come vittima di un errore giudiziario. Ma la reazione dei cittadini di Perugia è stata forte e chiara: la loro ferita è ancora aperta e non sono pronti ad accettare questa narrazione come l’unica voce della storia.
Nelle scorse settimane, il malcontento si è manifestato anche visivamente: su un balcone del centro storico è apparso un lenzuolo con la scritta “Rispetto per Meredith”, un messaggio semplice ma potente, che testimonia quanto ancora sia viva la memoria della studentessa londinese. Il sindaco di Perugia, Vittoria Ferdinandi, ha deciso di rispondere al dissenso con una lettera aperta alla città, in cui esprime il suo turbamento di fronte alle reazioni dei suoi concittadini e cerca di spiegare la decisione presa. “Perugia mia, scusami”, esordisce il primo cittadino, riconoscendo la sensibilità del tema e spiegando che non ci sono state motivazioni economiche dietro l’autorizzazione alle riprese.
“Il tuo dolore non è e non sarà mai per me soltanto un effetto collaterale di una scelta politica,” scrive Ferdinandi, cercando di comunicare la delicatezza con cui ha cercato di bilanciare gli interessi della città con il rispetto per Meredith. La vicenda, continua la sindaca, tocca anche lei in modo profondo, ricordando che al tempo dell’omicidio era una giovane universitaria che frequentava gli stessi luoghi di Meredith e che percepì in prima persona il peso di quella tragedia. “Ricordo il peso e il dolore di quella vita strappata via così violentemente, crimini che a noi donne ancor di più rimangono aggrappati sotto la pelle,” afferma, sottolineando quanto quella ferita sia rimasta radicata nell’identità della città e nella memoria collettiva dei suoi abitanti.
Ma l’autorizzazione concessa alla produzione di Disney è stata, secondo il sindaco, una decisione mirata a “monitorare” il contenuto delle riprese girate in città. La preoccupazione era che, in assenza di un permesso, le riprese sarebbero state spostate in un altro borgo della regione, sottraendo a Perugia la possibilità di vigilare sui contenuti. “Avremmo potuto non autorizzare le riprese di cinque scene a Perugia, ma sarebbero state realizzate in qualsiasi altro borgo della nostra regione,” spiega Ferdinandi, affermando che questa scelta rappresentava un’opportunità di controllo sui contenuti girati.
Il caso della serie su Amanda Knox arriva poco dopo la controversia sollevata dalla serie televisiva sul delitto di Avetrana, disponibile su Disney+, che ha riacceso la polemica su un’altra dolorosa vicenda giudiziaria italiana. Anche in questo caso, la comunità locale ha manifestato il proprio dissenso, stanca della morbosa attenzione mediatica che, secondo molti, non fa che esacerbare il dolore dei familiari e degli abitanti. La reazione degli abitanti di Avetrana, come quella dei cittadini di Perugia, testimonia una resistenza crescente nei confronti di una narrazione mediatica percepita come sensazionalistica e irrispettosa.
La decisione del Comune di Perugia, seppur giustificata dal sindaco con motivazioni di vigilanza, non sembra aver placato il disagio dei cittadini, che interpretano questa serie come un tentativo di riaprire vecchie ferite senza considerazione per la memoria di Meredith. L’affermazione del primo cittadino “non posso rimanere sorda come politica, né tantomeno come persona” è emblematica di un tentativo di bilanciamento difficile da mantenere tra il dovere amministrativo e la sensibilità umana.