Viterbo – Rattoppata, scolorita e trasformata in parcheggio: la ciclabile non porta da nessuna parte

Sempre più evidente come la ciclabile, voluta dalla giunta, sia ormai un vero e proprio “optional” per l’amministrazione e per gli stessi viterbesi

VITERBO – La ciclabile della Città dei papi non porta da nessuna parte: questo è il verdetto al quale ormai sempre più cittadini sono giunti dopo mesi e mesi di “sperimentazione” sulla propria pelle.

La rete destinata al percorso ciclopedonale, atta a diminuire il numero di automobili in circolo e per trasformare la città di Viterbo in un’oasi verde, non funziona. Ogni giorno vi sono esempi lampanti che vengono riportati dai viterbesi, gli stessi che – tuttavia – hanno scambiato la ciclabile in un parcheggio dallo strano colore, come nel caso delle zone di via Cattaneo e quartiere Murialdo. Complice di questo, il collaudo ancora non pervenuto, che impedisce all’amministrazione – per il momento – di “svelare” i cartelli di divieto di sosta che, prima o poi, dovranno far rispettare le regole (si spera).

Tra gli altri evidenti problemi, anche lo stato della stessa rete ciclabile. Sempre nel quartiere Murialdo, esattamente davanti al Palazzetto dello sport di Viterbo, la ciclabile è già in condizioni pietose. L’asfalto, da poco rifatto, ha già cominciato a cedere e la problematica, unita alla presenza di tombini disposti lungo tutto il percorso, rende la corsa impervia. Per non parlare del fatto che “non porta da nessuna parte”, come molti residenti della zona continuano a riportare. La ciclabile del Murialdo, così come quella di molte altre zone, è un vero e proprio “circuito chiuso” che lascia i ciclisti abbandonati a loro stessi.

Un altro problema ancora, come mostrano le foto, è sempre dato dai cittadini meno rispettosi, che ignorano bellamente la nuova viabilità, come nel caso di Via Caduti IX Stormo, trasformata in senso unico senza che ci sia nessuno a far rispettare l’indicazione (con il rischio di incidenti quotidiani”.

La ciclabile, insomma, sembra l’ennesimo progetto destinato a naufragare. Una storia che si ripete, come avvenne in passato per i Fondi Plus e la realizzazione del collegamento pedonale tra Valle Faul e l’area termale viterbese. Un marciapiedi lunghissimo, battuto praticamente da nessuno e da sempre abbandonato a se stesso tra sterpaglie e rovi, salvo rare pulizie occasionali.