CIVITAVECCHIA – “In seguito alla risposta data al Comitato dall’architetto Pantanelli si prende atto della chiusura da parte dell’Assessore ad ogni confronto con i Professionisti locali, a conferma dell’inutilità del precedente incontro di un anno fa con i rappresentanti degli Ingegneri, Architetti e Geometri che mostra di aver dimenticato”. Non è piaciuta al Comitato Interprofessionale, Cna ed imprese, la risposta dell’assessore alle critiche mosse nei giorni scorsi proprio dai professionisti locali sulla gestione del settore, oggi in crisi.
“L’Assessore, difendendo l’attuale funzionamento degli uffici preposti e quindi la regolarità degli iter assunti dalle istanze edilizie e paesaggistiche, ma che in realtà stanno comportando l’immobilismo procedimentale e quindi la necessità dell’ingrato compito della denuncia da parte dei sottoscritti Ingegneri, Architetti e Geometri oltre le Imprese ed Artigiani del Cna – hanno aggiunto – dimostra di essere completamente assente e distante dal ruolo che svolge addirittura azzerando un dialogo mai fattivamente iniziato nonostante sia stato invocato da tutte la parti del settore. Ci rammarichiamo del tono politico dell’intervento dell’Assessore che, come ogni discorso sterilmente politico, ha lasciato irrisolte sul tavolo le criticità che da tempo denunciamo. In effetti, ci saremmo aspettati un analisi che avesse evitato toni propagandistici, e, al riguardo, rassicuriamo nuovamente l’Assessore che la nostra iniziativa non è animata da alcun interesse politico. Tuttavia – hanno aggiunto – non possiamo nascondere il fatto che il difettoso funzionamento della macchina amministrativa, laddove incide sulle libere iniziative e le legittime aspettative di imprese e cittadini, assume una connotazione politica nel senso etimologico del termine”.
È proprio questo il punto, a detta del Comitato, su cui avrebbero voluto dall’assessore chiarimenti e disponibilità, prendendo atto delle inefficienze che, al di là dei numeri sbandierati, condizionerebbero pesantemente un importante settore del tessuto economico cittadino.
“Inefficienze aggravate dal fatto di richiedere sistematicamente documentazione già in possesso dall’Amministrazione – hanno sottolineato – e di lasciare le istanze sospese senza un provvedimento espresso, che disattendono costantemente le norme con i presupposti di omissione di atti d’ufficio. Restiamo quindi in attesa di conoscere, nell’ottica della trasparenza e della coerenza, delle 820 pratiche edilizie del 2015 “evase”, come enunciato dall’Assessore, quante sono tra queste quelle ad istanza di parte concluse nei termini previsti dall’ordinamento compresi i nulla osta paesaggistici, escludendo tutte quelle che non prevedono la formazione di atti da parte dell’Amministrazione (CIL, CILA, SCIA) sulle quali il Comune ha la sola funzione di “Archivio di Stato”. Inoltre siamo desiderosi di conoscere quante di esse siano state oggetto di mancata risposta nei termini della Legge 241/90, quante di esse non siano state interessate, ripetutamente ed ai soli fini dilatori, da richieste di “integrazioni”.
“Sarebbe doveroso da parte dell’Amministrazione pubblicare, oltre agli elenchi di cui sopra, a fronte delle 820 pratiche “evase”, quali siano stati gli introiti degli oneri concessori per il Comune – hanno aggiunto dal comitato interprofessionale – così da verificare se la realtà in cui vive l’Assessore sia o meno la stessa di quella che purtroppo stiamo vivendo noi. Apprendiamo oggi, in modo generico, in occasione della lettera dell’Assessore Pantanelli, di quali e quanti siano i piani dell’Amministrazione in campo urbanistico, ma il solo fatto di averlo appreso ora e in occasione di una piccata risposta dell’Assessore a mezzo stampa, conferma purtroppo come i professionisti e le imprese edili della città siano restate, e probabilmente rimarranno, fuori da ogni piano di sviluppo di questa Giunta. Ciò è deprimente e lascerà latente il sospetto che verranno favoriti interessi esterni e non appartenenti alla città. Aspettiamo di vedere i bandi per l’affidamento degli incarichi e per l’assegnazione dei lavori di riqualificazione della città e delle aree verdi. Ci dispiace che sia andata persa un’ennesima occasione di colloquio e collaborazione con coloro che – hanno ribadito – rappresentano il tessuto produttivo cittadino da parte di questa Amministrazione.
Per chiarire i nostri intenti e scongiurare i sospetti di interessi di “palazzinari” nascosti, teniamo a precisare che la maggior parte delle pratiche che non vengono evase nei termini, o ingiustificatamente dilazionate o altrettanto immotivatamente rigettate, riguardano interventi minimi di ristrutturazione edilizia, certificazioni di destinazione urbanistica, occupazioni di suolo pubblico di piccoli esercizi commerciali, interventi in ambito paesaggistico semplificato le cui domande non provengono da costruttori, ma da semplici cittadini e piccoli imprenditori. A tali soggetti garantiremo, per quanto possibile e nell’unico modo che l’Assessore ci rende perseguibile, la dovuta e necessaria tutela”.