Viterbo – Centro storico, il fatturato ristagna: “Crisi generalizzata, ma servono iniziative”

Le aspettative sul natale non sono molto rosee e, nonostante la crisi sia “globale”, molti sottolineano come ci sia la necessità di interventi più “strutturali” da parte dell’amministrazione

VITERBO – Gli incassi nel centro storico scendono e a confermarlo sono moltissimi commercianti e imprenditori che sottolineano come la crisi globalizzata abbia investito la Città dei Papi dove, tuttavia, “l’amministrazione potrebbe fare qualcosa di più”.

Con cali fino al 40% rispetto al precedente anno, i negozianti del centro storico viterbese guardano al Natale con non troppe aspettative. La speranza di una ripresa “di fine anno”, spronata dalle festività, sembra infatti poco tangibile. Un racconto molto differente rispetto a quello dell’amministrazione che, solo recentemente, aveva annunciato come il centro storico fosse invece “in positivo”.

“C’è sicuramente da fare un distinguo – precisa un imprenditore – tra gli esercizi di vendita al dettaglio, la ristorazione e le strutture ricettive. Queste ultime, in primi B&B, bar e qualche ristorante, avranno sicuramente registrato delle positività, ma negozi come oggettistica o vendita al dettaglio sono in grave crisi”.

A confermare queste parole, anche uno stesso venditore di merce al dettaglio. Siamo in zona Corso Italia e l’imprenditore ci spiega che “Le persone che vengono in centro sono sempre meno e certo non possiamo stigmatizzare l’amministrazione per problemi che riguardano tutto il globo. Tuttavia, si potrebbe fare di più, investire in eventi e trovare qualche modo per rivitalizzare il centro storico. Ma ribadisco, non possiamo prendercela troppo con il Comune. Colleghi e rappresentanti di città come Firenze e altri grandi centri in tutta Italia mi ricordano sempre come siamo tutti sulla stessa barca, con una importante diminuzione della spesa da parte di tutte le famiglie”.

La lamentela più diffusa, infatti, è quella che racconta come i negozi del centro storico siano “un po’ troppo” abbandonati a loro stessi. Il fatto che la crisi sia “globale”, non può essere una scusa per arrendersi e, anzi, sarebbe necessario investire ulteriormente con manovre concrete e immediate.

“Non possiamo sempre e soltanto attaccare l’amministrazione, ma in centro non c’è gente – sottolinea una imprenditrice – questo è un dato di fatto. L’altro giorno, per esempio, ho chiuso la giornata con zero incassi e io sono una di quelle persone che fa di tutto, anche con investimenti propri, per organizzare piccoli eventi e portare più persone possibile. Sicuramente non è una tendenza facile da invertire, ma ci serve un aiuto”.

L’amministrazione, da parte sua, proverà a fare qualcosa per Natale, anche dopo aver ammesso che in zone come Piazza delle Erbe “sono in sofferenza”. Ad ammetterlo è stata solo pochi giorni fa la sindaca Chiara Frontini in consiglio comunale, spiegando poi che proprio su quella piazza sono previste alcune iniziative e l’installazione di casette per il natale, così da portare luce e passeggio a beneficio di tutti.

“Non possiamo lamentarci sulle piccole cose – spiega un altro esercente – se chiami, qualcuno risponde sempre, ma intervengono solo su piccole cose. Ben venga, è sicuramente qualcosa, ma serve di più. Da soli noi possiamo organizzare eventi, alcuni hanno anche investito acquistando addirittura casa sopra al negozio e rifacendo la facciata. Però le chiusure sono molte, perdiamo negozi storici e arrivano pochi nuovi imprenditori”.

Proprio in questi ultimi giorni, altre tre attività storiche sono in procinto di gettare la spugna. Una è AD Grafica, da decenni in via Matteotti, che ha annunciato di voler venir via da dentro il centro storico, un’altra è invece un’attività storica di via Cairoli, pronta a trasferirsi in una zona commerciale per intercettare i clienti “fuggiti dal centro”. La terza, invece, è un ristorante storico ubicato in una via limitrofa a Piazza della Rocca, in procinto anch’esso di abbassare per sempre la sua serranda a causa di un importante calo del fatturato.

“Si tratta anche di una questione di zone – ci spiega ancora un commerciante – il ritorno del mercato a Piazza della Rocca, per esempio, ha portato ottimi giovamenti per i bar, ma allo stesso tempo non ha aiutato i commercianti al dettaglio. Allo stesso modo, il natale che è prevalentemente indirizzato su San Pellegrino, lascia un po’ abbandonate altre zone dentro le mura”.

Tra le altre problematiche, i commercianti sottolineano poi quella della mobilità. L’assenza di parcheggi, come anche una “scarsa programmazione della mobilità urbana” che impedirebbe ai clienti di raggiungere i negozi, restano le “croci” più pesanti.

I nuovi investitori, inoltre, confermano di voler preferire le zone periferiche rispetto al centro storico. “Investire sul centro di Viterbo è qualcosa di folle, al momento – ci racconta al telefono un imprenditore che aprirà presto un locale nella zona nord della città – Il flusso turistico non è così grande da poter garantire un ritorno economico al fronte di affitti salati, carenze di parcheggio e mancanza di iniziative ben organizzate. Bisogna rendersi conto che un commerciante al dettaglio, oggi come oggi, deve far fronte a spese sempre più grandi, deve inoltre resistere a una concorrenza online fortissima e andarsi a complicare la vita investendo su un centro storico carente di servizi essenziali, non è il massimo”.

Tematiche difficilissime da affrontare, indubbiamente, ma come tutti gli imprenditori locali hanno ribadito: “Da qualche parte bisogna cominciare, prima che sia troppo tardi”.