Perché il poker è molto più di un gioco

Introduzione

Per molti il poker è un gioco di carte, per altri è un vero e proprio sport, mentre altri ancora lo considerano un semplice gioco d’azzardo. In questo articolo cercheremo di capire come si sta evolvendo il poker in Italia e come sta crescendo la community che gravita intorno a questo popolare gioco.

 

Diversi modi di vivere il poker

Il poker può essere contemporaneamente un divertimento o una disciplina sportiva: tutto dipende da come lo vive il giocatore. Per molti il poker è solo un modo per svagarsi e distrarsi dai problemi della vita quotidiana. Sono i cosiddetti giocatori occasionali, ai quali interessa solo il risultato di una singola mano per provare a vedere se vincono. A questi giocatori non interessa impegnarsi per migliorare il proprio gioco, perché non sarebbe più un divertimento ma diventerebbe un impegno.

Il giocatore di poker sportivo, invece, considera questo gioco come una vera e propria disciplina in cui investire tempo, impegno e disciplina. A questo tipo di poker player non interessa il risultato di una singola mano, piuttosto l’andamento dei risultati sul lungo e sul lunghissimo periodo. Ovviamente un giocatore del genere è un appassionato di poker e spesso anche di poker online, e sfrutta le piattaforme online per migliorare le proprie strategie e tenersi in allenamento quando e dove vuole. Questo giocatore tipo non persegue il divertimento preferendo invece l’aumento delle proprie conoscenze e, di conseguenza, del patrimonio derivante dalle vincite. Ad esempio, Dario Sammartino, conosciuto come l’italiano più vincente del poker, ha ottenuto premi lordi per oltre 16 milioni di dollari, mentre i top player internazionali hanno raggiunto i 70 milioni di dollari.

 

Il poker sportivo è una realtà anche in Italia

Negli ultimi decenni il poker si è trasformato: da gioco d’azzardo, come era alle origini e come è stato fino alla prima metà del secolo scorso, a disciplina sportiva. Con l’avvento delle World Series of Poker, a partire dagli anni ’60, e degli altri tornei internazionali di poker, questo gioco di carte si è trasformato avvicinandosi ai giochi di abilità.

I migliori giocatori al mondo non sono forti solo nel gioco o nella strategia, ma padroneggiano anche delle discipline che sembrano lontanissime dal poker come la psicologia e la matematica. La fortuna è chiaramente una delle variabili, ma il bello di questo gioco è che permette di vincere anche con carte perdenti, grazie all’arte del bluff, ribaltando completamente una situazione negativa.

Per eccellere in questo gioco servono, infatti, delle forti abilità in campo psicologico, soprattutto per quel che riguarda la cosiddetta metacomunicazione, cioè la comunicazione non verbale. Saper leggere i cosiddetti ‘tell’, cioè il linguaggio del corpo dell’avversario, rappresenta un vantaggio nella propria strategia, al pari di saper nascondere o camuffare le proprie emozioni per non concedere lo stesso vantaggio agli avversari.

Anche le capacità matematiche sono importanti nel poker a livello professionale, in particolare quelle legate al calcolo delle probabilità. Conoscere quali sono le combinazioni più probabili durante la mano permette di avere una guida per impostare e modificare la propria strategia durante il gioco.

A partire dai primi anni del 2000, il poker ha vissuto un vero e proprio boom anche in Italia, parallelamente alla diffusione del gioco online che proprio in quel momento muoveva i primi passi. Così ha iniziato a svilupparsi il movimento legato al poker sportivo, con l’organizzazione dei primi tornei anche nel nostro Paese.

La community italiana del poker

La crescita della community italiana è andata di pari passo con la popolarità del gioco nella specialità alla texana, il cosiddetto Texas Hold’em, che risulta la più adatta a far emergere le abilità dei giocatori riducendo al minimo il ruolo della fortuna. Durante il primo decennio del nuovo millennio si è avuta la crescita maggiore, grazie alla liberalizzazione del gioco online nel Paese.

Sempre nei primi anni del 2000, sono nate in Italia le prime piattaforme di poker online che hanno iniziato ad avere una crescita esponenziale, fino a diventare il punto di riferimento dei giocatori a scapito del gioco tradizionale nei casinò. La popolarità del poker era tale che furono realizzati anche dei programmi tv sui canali mainstream nazionali.

È in questo periodo che le prime community di pokeristi nostrani sono nate con circoli di poker nelle maggiori città, spesso scontrandosi con la legislazione che assimilava questo tipo di attività a delle bische clandestine. Oggi la legislazione e diverse sentenze della Cassazione hanno definito i limiti entro i quali si può praticare il poker nei circoli.

Più volte lo sviluppo del poker ha dovuto però scontrarsi con la volontà della politica e la legislazione, che nel caso dell’Italia è stata particolarmente restrittiva. Basti pensare al cosiddetto Decreto Dignità del 2018 che ha limitato qualsiasi forma di pubblicità e di comunicazione del gioco nei media, un’imposizione che ha influito sulla diffusione del poker sui maggiori canali di telecomunicazione.

Conclusione
Restrizioni e regolamentazioni a parte, la comunità italiana di poker sportivo è attiva con  diversi gruppi sui principali social e siti internet, dove gli appassionati e i professionisti di questo gioco possono scambiarsi esperienze, condividere opinioni e fare il punto sul settore nel nostro Paese. Il gioco è anche una forma di socializzazione e una community può rappresentare un’occasione d’oro per imparare da chi ha più esperienza al tavolo verde.