Il vescovo Salvi: «Condanna morale per chi ha commesso il delitto ma il senso di giustizia prevalga sul desiderio di vendetta»
CAPRAROLA – Ieri l’intera comunità di Caprarola si è stretta per l’ultimo saluto a Renzo Cristofori, 66 anni, storico netturbino del paese, tragicamente scomparso lo scorso mercoledì.
Cristofori è stato ucciso con cinque fendenti davanti alla sua abitazione, un gesto brutale che ha lasciato sgomenta l’intera cittadina. Per il delitto è stato arrestato Ian Patrick Sardo, un vicino di casa di 31 anni, attualmente in carcere.
La cerimonia funebre, carica di emozione e dolore, è stata presieduta dal vescovo di Civita Castellana, monsignor Marco Salvi, che durante l’omelia ha pronunciato parole di profonda condanna per l’episodio e di conforto per i familiari della vittima.
“La violenza non appartiene alla nostra comunità”
«Quella di Renzo è stata una morte violenta, assurda, disumana – ha detto il vescovo – Con la violenza è stato sottratto improvvisamente all’affetto dei suoi cari. Un atto che suscita sgomento e raccapriccio, poiché non riflette i valori della nostra comunità di Caprarola. Renzo è stato strappato alla vita per ragioni di poco conto, e non possiamo che esprimere una ferma condanna morale per chi ha commesso questo omicidio».
Monsignor Salvi ha poi rivolto un appello accorato a tutti i settori della società – famiglie, istituzioni, scuole, mezzi di comunicazione e la Chiesa stessa – per riflettere sulla pervasività della violenza nella società contemporanea.
“Basta assuefazione alla violenza”
«Dobbiamo dire basta all’assuefazione alla violenza, in tutte le sue forme. È necessario riflettere sugli aspetti negativi della nostra società, dove la violenza continua a minacciare la sicurezza delle nostre comunità», ha proseguito il vescovo. L’appello è stato anche un invito a rigettare il desiderio di vendetta che spesso segue a simili tragedie. «Insieme alla violenza dobbiamo rifiutare anche la vendetta. Sul desiderio di vendetta deve prevalere il senso di giustizia, l’unico capace di impedire il ripetersi di simili atti e di puntare alla rieducazione di chi sbaglia, attraverso una giusta pena».
Un paese sotto shock
Il delitto ha sconvolto Caprarola, una comunità da sempre coesa e tranquilla, dove episodi del genere sono pressoché inesistenti. La vicenda ha lasciato un segno profondo, alimentando un senso di insicurezza e smarrimento. La morte di Renzo Cristofori, una figura nota e benvoluta da tutti, rappresenta una ferita difficile da rimarginare, non solo per la famiglia ma per l’intera cittadinanza.
Mentre si attendono gli sviluppi delle indagini e del processo, le parole del vescovo risuonano come un monito per tutti: combattere la violenza non solo nelle sue manifestazioni eclatanti, ma anche in quelle più sottili che alimentano una cultura di sopraffazione e indifferenza. Oggi, nel dolore collettivo, Caprarola ha pianto Renzo Cristofori e riaffermato il valore della giustizia e della dignità umana contro ogni forma di barbarie.