ArcheoAres, Unitus e Diocesi riportano a galla il passato della Città dei papi
VITERBO – Interessanti scoperte sono state presentate stamattina per quanto riguarda le indagini in corso al Colle del Duomo.
A presentarle, i rappresentanti di Diocesi, Unitus e ArcheoAres, in un convegno che permesso di confermare come il Colle sia effettivamente stato il cuore di Viterbo in età medievale.
Come spiegato dal professore Unitus Giuseppe Romagnoli: “I primi interventi e le indagini hanno riguardato operazioni di archeologia leggera, ovvero effettuati tramite telerilevamento, ma sarebbe nostro desiderio poter in seguito effettuare scavi”.
“La finalità è stata quella di ricostruire la stratificazione storica dell’area e realizzare una carta di tutela per il potenziale archeologico – ha poi precisato –lI lavoro è appena iniziato, sostanzialmente, essendo entrati ‘sul campo’ solo ad aprile. Quelli di oggi sono i primissimi risultati”.
A entrare maggiormente nel dettaglio, ci ha pensato l’archeologo e socio fondatore di ArcheoAres Gianpaolo Serone. “Da queste indagini finora svolte – ha spiegato – sono emersi i contorni delle fortificazioni e delle abitazioni alto medievali, l’antico tracciato viario e una torre difensiva, corrispondente all’attuale campanile della piazza, così come un muro d’epoca romana”.
Quello che effettivamente confermano anche molte fonti storiche è che nella zona antistante al Duomo era presente una piccola cittadella medievale. Un vero e proprio cuore pulsante risalente al 400 e poi “sovrascritto” da lavori effettuati nel 1800 e dai successivi bombardamenti nascosti
Come spiegato, si attende ora si entrare nella seconda fase dei lavori, che proseguiranno per circa un altro anno e mezzo.
Tra le prospettive più allettanti, anche dal punto di vista turistico, c’è quella – seppur lontana – di rendere l’area fruibile al pubblico. Un’idea che stuzzica la mente di molti ma che solo ulteriori e approfonditi lavori potranno rendere quantomeno plausibile.