VITERBO – E’ una storia che si ripete quella del centro storico, dove ci sono sempre più persone che sottolineano come, anche durante le festività, nel weekend molti commercianti preferiscano restare con le serrande abbassate. Nel particolare, parliamo di Corso Italia, da molti turisti – romani in primis – ricordato ancora come “il bel salotto viterbese”.
Un fantasma nostalgico, quello che aleggia nelle memorie anche di vari commercianti, almeno in quelli che si ostinano a restare aperti anche la domenica, nella speranza di fare del bene alla città e agli incassi del loro negozio.
“L’altro giorno (domenica, ndr) parlavo con un nutrito gruppo di romani che si era fermato in uno dei bar di via Marconi – ci racconta un commerciante del Corso che era in pausa – Mi hanno spiegato che avevano provato a addentrarsi in quella che ricordavano essere, un tempo, la più bella via di Viterbo. Purtroppo hanno trovato tutto chiuso, o almeno questa era l’impressione, perché siamo rimasti in massimo quattro o cinque ad aprire la domenica”.
Almeno sotto le feste, come sottolineano anche molti residenti, “i commercianti potrebbero osare di più”. Da parte degli imprenditori del Corso, tuttavia, c’è sconforto. Chi sceglie di non aprire la domenica, nonostante le festività, si lamenta del fatto che le spese sono ormai troppo alte rispetto agli incassi. Ma si tratta anche di un serpente che si mangia la coda.
“Se aprissi, lo farei solo io e non cambierebbe nulla – rivela una commerciante – dovremmo farlo tutti, allora forse avrebbe un senso e il Comune dovrebbe organizzare qualche cosa, non solo quelle quattro bancarelle in via Marconi, per incentivare l’arrivo di persone e possibili clienti”.
Tra le mancanze più importanti, ricordate dai turisti, c’è quella di Schenardi. Il locale, che prima o poi dovrebbe riaprire grazie all’investimento dell’imprenditrice Eleonora Bonucci, potrebbe però non bastare. “Non possiamo aggrapparci alla riapertura, se mai avverrà davvero, di solo quel locale – spiega un imprenditore del Corso – Ben venga, certo, ma ormai il commercio si è trasferito altrove, fuori dalle mura. L’online ci ha dato il colpo di grazia e le scelte del Comune di chiudere le porte principali come Porta Romana, rincarare i parcheggi e ridurre il mercatino di natale a una quindicina di banchi non hanno fatto altro che peggiorare le cose”.
A soffrire, effettivamente, è anche l’area che da Porta Romana scende fino a Piazza del Comune. Qui, come sottolinea anche Angelo Barghini, negoziante di Piazza Fontana Grande “non passa più nessuno”. Proprio ieri il commerciante è stato raggiunto dalla prima cittadina Chiara Frontini. Un incontro-scontro, criticatissimo via social e dagli altri commercianti, che hanno ancora una volta puntato il dito contro “l’esagerata passerella social” della sindaca.
“Non serve a nulla venire a incontraci per poi non fare nulla e restare delle proprie idee – spiega una imprenditrice del centro storico – Quando si fa così si gira solo il dito nella piaga. Lei ha ribadito come per governare serva assumersi responsabilità e non nascondersi dietro provvedimenti. Ma noi, intanto, chiudiamo per sempre”.