Dopo il racconto di Moscherini sulla “cacciata” dell’ex sindaco Pietro Tidei le prime reazioni dal Partito Democratico
CIVITAVECCHIA – Alla fine la verità è saltata fuori e l’ha raccontata senza mezzi termini Moscherini, uno dei protagonisti. La politica e la matematica elettorale lo dicevano già ma è importante sentirlo confermare”.
E’ il primo passaggio della riflessione dell’ex segretario cittadino del Pd, Clemente Longarini, su quello che definisce il “patto scellerato” tra Moscherini, Monti e Luciani per far cadere in una notte il governo Tidei, eletto democraticamente solo 18 mesi prima.
“Il vicesindaco di Sel, il presidente dell’Authority e il Capo dell’Opposizione di Destra, insieme – rileva Longarini – per far cadere una giunta di Sinistra”.
Secondo l’ex segretario del Pd, quel patto univa destra e sinistra attraverso un filo di interessi estraneo alla politica.
Longarini spera che sia la Magistratura, a questo punto, a chiarire, visto che le parole di ieri di Moscherini gettano una luce inquietante su quell’episodio e rendono ridicole e nane tutte le grandi questioni politiche, come l’acqua pubblica, l’Italcementi e lo stile di conduzione della giunta, sbandierate e tese a mascherare ciò che una foto scattata per caso in un bar romano in quel periodo già raccontava con eloquente chiarezza.
Quell’accordo, secondo l’ex segretario del Pd, aveva come comun denominatore il porto, ovvero il maggior terminale di interessi economici della regione dove venivano gestiti centinaia di milioni di euro di appalti.
“Interessi – prosegue – che la convenzione tra città e Authority proposta da Tidei evidentemente minacciava di far saltare e a beneficiarne alla fine è stato un sindaco a Cinquestelle oggi apertamente criticato dallo stesso meet up per aver chiesto la riconferma di Monti”.
“Moscherini – conclude Longarini – parla di una lobby civitavecchiese. Per la politica, per la città tutta c’è tanto, ma tanto su cui riflettere”.