Ieri gli ultimi 5 arresti dei “vertici” dello spaccio locale, un traffico che fruttava anche 80mila euro al mese alla malavita organizzata
VITERBO – “Athena 2023”, questo il nome dell’operazione, lunga due anni, che i militari dell’Arma hanno portato avanti capillarmente per sgominare il traffico di droga, in particolare nel centro storico e in alcuni quartieri della città di Viterbo, tra cui Murialdo e Palazzina.
Un’attività che ha portato a 22 arresti in due anni e a sgominare uno spaccio di cocaina del valore di 80mila euro al mese per i pusher che rivendevano la droga al pubblico locale. Via San Bonaventura nel centro storico, ma anche viale Trento e via Garbini. Queste le zone dove avveniva l’effettivo smercio tra i pusher, quasi tutti stranieri e i loro clienti.
Tra i cinque arrestati di ieri, anche il soggetto “prominente” della vicenda, 33enne albanese residente del Murialdo, che riusciva a essere l’organizzatore dello spaccio di coca anche dal carcere, dopo il suo arresto, contando sull’appoggio di correi all’esterno e sull’illecita disponibilità di cellulari e schede SIM, da questi fattigli pervenire all’interno del penitenziario. Dalla casa circondariale il detenuto incitava i correi a rintracciare i debitori già riforniti di stupefacente al fine di estorcere loro i crediti vantati mediante percosse, minacce dirette o telefoniche, costringendo in un caso una delle persone offese a rifugiarsi all’interno di una sala giochi, sino all’intervento di una pattuglia dell’Arma.
Due dei fermati sono ora in carcere, mentre una donna è ai domiciliari con il suo compagno. La quinta persona ha invece l’obbligo di dimora a Viterbo.
“L’attività si è chiusa ieri – spiega il comandante Massimo Friano – Un’indagine che andava avanti dal 2023 e che ha portato a cinque arresti tra le varie persone indagate in questi ultimi giorni”.
Questa attività, come specificato, va a colpire il livello intermedio dello spaccio, ovvero quello spazio tra i fornitori e i pusher. Una serie di piccole operazioni capillari che hanno portato a un importante risultato. “Si è trattato in tutti i casi di soggetti socialmente pericolosi – ha proseguito Friano parlando delle persone fermate – alcuni di loro, dai domiciliari continuavano a svolgere la loro attività”.
Dal Viterbo prima, e poi dal resto del Viterbese, la droga partiva anche verso il Nord Italia, come confermato dai carabinieri. Un ulteriore conferma, purtroppo, del ruolo del capoluogo della Tuscia nel grande commercio illecito di stupefacenti.
Per una trasferta a Legnano – infatti – veniva assoldata una coppia stabilitasi nel centro storico, un quarantaduenne romano e una quarantacinquenne viterbese, che – a fronte di un compenso in denaro e della promessa di fornire ulteriori contatti nella malavita locale – prendevano una busta con circa 17.000 euro in contanti per l’acquisto dello stupefacente, una macchina e altre banconote per le spese di viaggio. Il loro percorso, tuttavia, è terminato al casello autostradale di Orte, dove i carabinieri hanno intercettato la coppia rinvenendo anche un kg di cocaina nel portabagagli del loro mezzo.
Vicende particolarmente violente, quelle svoltesi a Viterbo, che – come sottolineato dai militari – hanno più volte visto i pusher usare minacce e violente aggressioni nei confronti dei loro debitori. Uno di questi, come mostrato in un filmato, si era rifugiato in una sala bingo per sfuggire all’aggressione.
L’operazione Athena 2023 ha coinvolto più di mille verbali di intercettazioni che sono stati sviscerati minuziosamente per giungere alle importantissime perquisizioni e, successivamente, agli arresti. “Un’attività particolarmente importante che ha permesso di sgominare i vertici di questo spaccio”, hanno ribadito i carabinieri.