Tarquinia – Sindaco e maggioranza ignorano le foibe e partecipano solo al ricordo di Giovanni Palatucci

Lodevole l’inizia della Questura di Viterbo ma il ricordo dei martiri delle foibe meritava altrettanta attenzione e presenza

TARQUINIA – Il 10 febbraio è il giorno della memoria per i martiri delle foibe. In tutta Italia tranne che a Tarquinia. Il sindaco Francesco Sposetti e la sua maggioranza hanno disertato la commemorazione con scuse più o meno condivisibili le celebrazioni dei martiri delle foibe mentre ieri hanno partecipato all’iniziativa, anch’essa lodevole ma ben diversa, al ricordo di Giovanni Palatucci ucciso nel campo di concentramento di Dachau 80 anni fa.

Il Commissario Giovanni Palatucci, a Fiume, durante l’occupazione nazista si distinse per il suo coraggio e la sua tenacia nel salvare centinaia di ebrei dalle deportazioni. Dopo l’8 settembre 1943, per un anno, con la sua posizione di reggente della Questura, Palatucci divenne un faro di speranza per gli ebrei di Fiume. Il 13 settembre 1944 fu arrestato e deportato a Dachau. Le sue parole, pronunciate poco prima della deportazione con l’accusa formale di cospirazione ed intelligenza con il nemico, rivolte ai suoi collaboratori furono “La Polizia significa vita, quella vita che serve ad aiutare il prossimo, la povera gente“.

Giovanni Palatucci non sopravvisse all’orrore dei campi di concentramento, morì a Dachau il 10 febbraio 1945, a soli 36 anni.

Una persona che va sicuramente ricordata e lodata per il sacrificio compiuto. Dal 2004 la Chiesa cattolica lo ha proclamato “Servo di Dio”, titolo attribuito alle persone per le quali è stato avviato il processo di beatificazione.

Altrettanta dignità da parte della politica locale andava data ai martiri delle foibe. Non ci sono martiri di serie A e martiri di serie B. In quei maledetti anni il dolore, le tragedie, la disumanità hanno raggiunto livelli inimmaginabili. Sul dolore e nel ricordo non devono esserci distinzioni. Tutti i morti innocenti provocati dalla persecuzione disumana degli ebrei da parte dei nazisti tedeschi a quella delle foibe dove sono stati consumati gli eccidi ai danni di militari e civili italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, avvenuti durante e subito dopo la seconda guerra mondiale da parte dei partigiani jugoslavi e dell’OZNA meritano rispetto, ricordo e pietà. Tutti. Ancora una volta l’amministrazione Sposetti ha dimostrato di non rappresentare tutti i cittadini. L’ennesimo sgarbo istituzionale ma questa volta davvero di pessimo gusto.