Valentano – Tenta di uccidersi davanti ai figli perché la moglie vuole lasciarlo

VALENTANO – La moglie decise di lasciarlo e lui tentò di togliersi la vita sotto gli occhi dei tre figlioletti. Come riporta il Corriere di Viterbo è solo uno dei risvolti emersi ieri nel corso dell’udienza a carico dell’uomo, un 51enne a processo di fronte al collegio del tribunale di Viterbo per maltrattamenti aggravati in famiglia.

I fatti, che si sarebbero consumati a Valentano tra il 2016 e il 2021, sono stati riepilogati in aula dalla moglie, una 41enne della provincia di Grosseto che si è costituita parte civile per aver subito umiliazioni e violenze psicologiche da parte dell’imputato. “Era ossessionato dall’estetica – ha raccontato la donna -. Faceva sport per sei ore al giorno prima di andare a lavorare e mi costringeva a fargli la ceretta o lo shampoo ogni sera. Quando gli facevo notare che avevo altro a cui pensare aveva scatti d’ira. Pochi giorni prima di dare alla luce il nostro terzo figlio mi disse di chiedere ai medici di posticipare l’intervento perché lui doveva allenarsi. Infatti non si presentò al momento del parto”.

La 41enne ha proseguito soffermandosi anche su altri aspetti del ménage famigliare. “Spendeva tutto per sé e avevamo difficoltà a pagare le bollette – ha spiegato -. Per arrotondare mi trovavo dei lavoretti saltuari. Prima del matrimonio avevo lasciato anche il mio impiego da oss”. Due le aggressioni subite dalla donna tra il 2015 e il 2016. “Nel corso di una discussione – ha precisato – mi colpì alla schiena con una sedia e in un’analoga circostanza mi mise le mani al collo, ma io gli afferrandogli i genitali. Ero costantemente vessata da mio marito che non faceva altro che offendermi e nel frattempo mandava messaggi galanti alle sue colleghe”.

La donna decise di separarsi quando ad agosto 2020 il 51enne cercò di lanciarsi nel vuoto davanti ai tre figli piccoli. “Quando gli comunicai di voler troncare – ha ricordato – all’inizio era d’accordo ma poi pensò di farla finita. Io gli salvai la vita perché nel momento in cui si sporse riuscii a trattenerlo e fui aiutata anche dai vicini che ci raggiunsero a casa. Per me quel gesto fu la goccia che fece traboccare il vaso. Mi convinse a rimboccarmi le maniche e a separarmi da lui”.