CIVITAVECCHIA – “Basta servitù”. E’ l’imperativo del coordinamento cittadino di Forza Italia, per il quale è arrivato il momento che il territorio inizi a dire di no, un no forte e chiaro, seguito da azioni concrete e non dalle solite e banali chiacchiere. La vice coordinatrice locale, Emanuela Mari, si dichiara pronta a fare le barricate per evitare l’ennesima servitù su questo territorio, rimarcando che il primo porto crocieristico del Mediterraneo non può diventare un hub per gestire l’immigrazione e che la scelta affosserebbe definitivamente l’economia locale legata al traffico crocieristico.
Per Mari, la città non è pronta per una simile accoglienza, dal punto di vista della sicurezza, ma anche per l’aspetto sanitario. “La politica tutta deve fare la sua parte, anche attraverso azioni forti – conclude la vice coordinatrice locale di Forza Italia – e il blocco delle vie di accesso al porto potrebbe esserne una”.
“Misura – prosegue – che è stata adottata in altre realtà per garantire la sicurezza, bisogno primario della città perché ci devono spiegare come tendono 1000 persone ferme sotto una tendopoli.
L’istallazione di una tendopoli per l’accoglienza immigrati vicino alle navi da crociere, farà fuggire gli armatori da Civitavecchia a vantaggio di altri porti, per non parlare di banchine interamente dedicate all’immigrazione e che quindi non saranno più destinate al trasporto merci e quindi allo sviluppo economico del nostro porto.
Un appello alla politica tutta per evitare l’ennesima servitù.
E soprattutto un appello ai civitavecchiesi: non facciamoci imporre l’ennesima servitù romana, scendiamo in piazza per il futuro dei nostri figli”.