Civitavecchia apre alla rotta del bestiame: il porto rilancia grazie a Musolino

CIVITAVECCHIA – Il porto commerciale di Civitavecchia è pronto ad aprire una nuova, importantissima via commerciale: quella del traffico marittimo di bestiame vivo.

Un traguardo strategico per il rilancio dello scalo laziale, reso possibile grazie all’azione determinata di Pino Musolino, oggi commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, già presidente dell’ente.

Musolino ha messo a segno un altro colpo di peso, concentrando i suoi sforzi sul rilancio di un comparto – quello commerciale – fortemente penalizzato dalla dismissione della centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord. Con la fine del traffico legato alle carboniere, il porto ha subito un duro contraccolpo, che tuttavia è stato in parte ammortizzato grazie allo sviluppo del settore automotive. Ma serviva un cambio di passo. E ora è arrivato.

Il nuovo fronte commerciale: il bestiame

La grande novità riguarda il traffico internazionale di animali vivi, un mercato in forte espansione e nel quale l’Italia, fino ad oggi, giocava un ruolo marginale. Migliaia di capi di bestiame – soprattutto bovini – partono ogni anno dal nostro Paese via camion, diretti ai porti croati o sloveni per essere poi imbarcati verso il Nord Africa e il Medio Oriente. Un sistema logisticamente inefficiente e costoso, che grava sugli allevatori italiani costretti a sostenere doppi costi di trasporto.

Ora però, il porto di Civitavecchia è pronto a invertire la rotta: ha ottenuto tutte le certificazioni necessarie e le autorizzazioni sanitarie per diventare scalo di riferimento per la movimentazione del bestiame vivo. Un passo che può riportare competitività al settore e ridurre significativamente i costi per gli operatori.

In arrivo le navi bestiame

Presto attraccheranno nello scalo laziale le imponenti navi da carico specializzate nel trasporto di animali vivi. Si tratta di mercantili adattati, dotati di strutture interne – recinti, ventilazione forzata o naturale, sistemi di alimentazione – progettate per garantire condizioni di sicurezza e benessere per gli animali durante la traversata. Un sistema logistico delicato, dove anche piccoli imprevisti possono compromettere la salute degli animali e il valore della merce.

Destinazioni principali: Egitto, Arabia Saudita, Iraq, Giordania e Libano. Si tratta dei mercati più attivi nel settore dell’import di bestiame, con una domanda in crescita costante. Per l’Italia, che esporta ogni anno circa 30mila capi, la possibilità di far partire (o arrivare) le navi direttamente da Civitavecchia rappresenta un cambio di paradigma.

Una visione di sistema

Con questa operazione, dimostra ancora una volta la sua visione strategica: trasformare il porto in un hub multifunzionale capace di intercettare nuovi flussi e rispondere alla crisi di alcuni settori storici. La via del bestiame è una sfida logistica ed economica complessa, ma anche un’opportunità concreta per rafforzare il ruolo di Civitavecchia nei traffici del Mediterraneo.

Il porto torna così a guardare al futuro, forte di una nuova rotta e di una guida che punta con decisione sulla diversificazione e sulla crescita.

Ecco un video che mostra l’attività di carico del bestiame sulla nave: