CIVITAVECCHIA – Tra i temi più caldi e discussi a Civitavecchia negli ultimi mesi c’è senza dubbio la scelta dell’Amministrazione comunale di installare parcheggi a pagamento – le famigerate strisce blu – o addirittura una sbarra per la privatizzazione del parcheggio del Tribunale, nel Piazzale dei Frati Cappuccini.
Una decisione che, seppur ancora non ufficiale, sembra maturata già da gennaio, con l’intento dichiarato di contrastare la presenza notturna di mezzi pesanti che occupano stabilmente l’area antistante il Palazzo di Giustizia.
Contro questa ipotesi si sono schierati inizialmente gli avvocati del Foro locale, esprimendo dissenso con una lettera firmata da Carlevaro. A questa protesta si è aggiunta ora la nascita del “Comitato spontaneo in difesa del Piazzale dei Frati Cappuccini”, promosso dai titolari dello Chalet del Tribunale – punto di riferimento quotidiano per colazioni e pranzi di avvocati, lavoratori e cittadini.
In soli tre giorni il Comitato ha raccolto ben 324 firme, un numero in crescita continua, a testimonianza del forte attaccamento dei cittadini a questo spazio pubblico.
Nella lettera inviata al Sindaco Marco Piendibene, il Comitato sottolinea il valore sociale del piazzale, che negli anni è diventato un luogo di aggregazione, incontro e utilità pubblica. È stato punto di ritrovo per gite scolastiche, raduni sportivi e di anziani, sede – almeno fino al 30 aprile 2025 – del truck per lo screening oncologico dell’ASL Roma 4, e, naturalmente, parcheggio a servizio del Tribunale e delle scuole limitrofe.
La proposta del Comitato è chiara: no a una sbarra che chiuda e privatizzi l’accesso, sì invece a una regolamentazione ragionata che preveda, al massimo, una quota del 30% di posti a pagamento. L’obiettivo è evitare disagi ai cittadini e ai lavoratori, tutelando al contempo l’interesse pubblico e migliorando la gestione dell’area – magari anche attraverso maggiori controlli per evitare l’occupazione abusiva da parte di mezzi pesanti.
“Il Piazzale – si legge nella lettera – è uno spazio pubblico e dovrebbe continuare a svolgere la sua funzione. Bastano buon senso, controlli e una gestione equilibrata per trovare una soluzione condivisa, senza contrapposizioni né sbarre”.
Una battaglia civica, insomma, che promette di far discutere ancora.