Viterbo – Parcheggio del Sacrario, un clamoroso flop: incassi giù nonostante le tariffe più alte

Aumentano gli abbonamenti, ma diminuiscono gli incassi e i parcheggi fuori dalle mura diventano più “attrattivi”

VITERBO – Il parcheggio del Sacrario, nel cuore di Viterbo, si conferma sempre più un fallimento. Nonostante l’aumento delle tariffe, il 2024 ha segnato un netto calo negli incassi per Francigena, la società partecipata che gestisce sia il Sacrario che le strisce blu in città.

A certificare il dato è la consigliera FdI Antonella Allegrini che ieri in consiglio comunale ha ribadito: “Francigena ci viene raccontata come un modello perfetto, ma i numeri dicono altro. Solo dalla sosta, nel 2024 si è incassato 27mila euro in meno rispetto all’anno precedente.”

Il dato più allarmante arriva però da piazza Martiri d’Ungheria, dove si trova il parcheggio del Sacrario. Qui gli incassi sono crollati da 601.384 euro nel 2023 a 542.419 nel 2024. Un tonfo da quasi 60mila euro. Un calo che stride con l’andamento degli altri parcheggi a raso dentro e fuori le mura, i cui incassi sono invece aumentati di circa 32mila euro, passando da 848.581 a 880.416 euro. Segno che gli automobilisti stanno sempre più evitando il parcheggio simbolo del centro storico proprio a causa dei rincari voluti dall’amministrazione Frontini per salvare la partecipata del Comune, Francigena.

L’assessore all’Urbanistica Emanuele Aronne, ciononostante, ha provato a smorzare i toni spiegando che: “Le ore parcheggiate sono calate solo del 2%, e in zone come viale Capocci, San Paolo o le Fortezze i numeri sono cresciuti. Al Sacrario sono anche triplicati gli abbonamenti, che però fruttano meno”.

Ma Allegrini non si è lascia convincere sottolineando come l’interesse primario dovrebbe essere quello dato da un maggiore introito per gli incassi e non un calo, visti tutti gli sforzi voluti – forzatamente – dall’amministrazione. “Il calo delle entrate, soprattutto dal principale parcheggio cittadino, è un segnale da non ignorare – ha spiegato Allegrini – A maggior ragione se consideriamo che nel frattempo le tariffe sono aumentate”.

In definitiva, il Sacrario non attira più. Un flop evidente, che lascia aperte molte domande sulla gestione e sull’efficacia delle politiche di mobilità nel centro storico.