PD Viterbo: “1 Maggio. E’ più attuale che mai lottare per i diritti dei lavoratori”

In Italia aumento del numero degli occupati

VITERBO –  Riceviamo e pubblichiamo – Il 1° Maggio si celebra la Festa dei lavoratori. E’ una data simbolo che affonda le radici nelle battaglie per rivendicare i diritti degli operai nelle fabbriche durante la rivoluzione industriale negli Stati Uniti d’America.
Era il 1° Maggio del 1867 quando entrò in vigore nell’Illinois la prima legge sulle 8 ore lavorative giornaliere. Ma ci vollero ancora due decenni affinché questo principio di civiltà si diffondesse in tutto il Paese e la data del 1° Maggio diventasse motivo condiviso di mobilitazione anche in Europa e in altre parti del mondo.
Nel corso del tempo le ragioni del lavoro e i diritti dei lavoratori hanno rappresentato la voce più potente per chiedere un mondo più giusto con maggiori opportunità per tutti. Il lavoro per realizzare se stessi, per contribuire alla crescita del proprio paese, per essere libere e liberi, per essere cittadine e cittadini. E’ ancora questo il significato del 1° Maggio e quelle domande di giustizia sociale, di uguaglianza nelle opportunità e di cittadinanza sono più attuali che mai in un mondo che cambia e che ripropone drammaticamente distanze enormi tra chi ha tantissimo e che ha quasi nulla.
In Italia, nel 2024, si è registrato un aumento del numero degli occupati pari a 352.000 unità, con una crescita del tasso di occupazione dell’1,5%, attestandosi al 62,5%. Questo dato è stato accompagnato da una riduzione del numero dei disoccupati e da un aumento di quello degli inattivi. L’incremento degli occupati convive però con un altro dato: in Italia gli stipendi dei lavoratori e delle lavoratrici sono praticamente gli stessi dall’inizio degli anni ’90. Rispetto alla crisi economica del 2008, poi, gli stipendi italiani sono oggi persino più bassi dell’8,7% in termini reali al netto dell’inflazione. Il che significa che le persone possono fare o comprare meno cose con i soldi che guadagnano. La piaga del lavoro povero in Italia riguarda più del 10% della forza lavoro e coinvolge 3 milioni di persone. L’economia è in stagnazione e siamo al 25° mese consecutivo in cui la produzione industriale cala. Se a questo si aggiungono 3 milioni di disoccupati e 16,5% milioni di pensionati al minimo (dati ISTAT) si ha un’idea più precisa sulla condizione materiale di una parte consistente del paese.
E’ davvero inappropriata la narrazione del Governo Meloni del “va tutto bene” con la quale si cerca di convincere gli italiani di una realtà che non esiste. Serve davvero altro. Serve una terapia d’urto per far ripartire il Paese e ridurre le disuguaglianze, proprio a partire dal lavoro, dalla competitività e dall’inclusione sociale.
Il PD ha depositato in Parlamento le sue proposte, molte delle quali condivise con le altre forze di opposizione e nelle scorse settimane ha annunciato il sostegno convinto ai Referendum proposti dalla CGIL e da +Europa sui diritti dei lavoratori e sulla cittadinanza. Referendum su cui in questa occasione vogliamo richiamare l’attenzione perché interrogano tutte le elettrici e tutti gli elettori e per i quali si voterà i prossimi 8 e 9 giugno 2025.
In questo 1° Maggio, come in quello di oltre due secoli fa, vale la stessa idea: è e sarà sempre la partecipazione popolare a cambiare le cose e il corso della storia.

Manuela Benedetti
Segretaria Provinciale PD

Alessandro Mazzoli
Presidente Assemblea PD