VITERBO – Una delegazione dell’Unione nazionale combattenti della Rsi di Viterbo, ha reso omaggio al capitano pilota Pietro Calistri, nato a Verona da una famiglia originaria di San Martino al Cimino, fucilato a Dongo dai partigiani il 28 aprile 1945.
Dopo aver combattuto nella guerra di Spagna, aver partecipato ai combattimenti nei cieli del Mediterraneo e a quelli sulle sabbie africane, dopo aver difeso le città del Nord Italia dai raid dei bombardieri anglo-americani, il 26 aprile 1945, quando la situazione militare della Repubblica Sociale era ormai compromessa, il Capitano Calistri, in ottemperanza a precedenti ordini del Comando delle forze armate della RSI decise di raggiungere la Valtellina al seguito di una colonna di automezzi della Luftwaffe.
Arrestato dai partigiani e fucilato il 28 aprile 1945 perché ritenuto il pilota personale del Duce, che invece era Virgilio Pallottelli. Il suo corpo martoriato fu esposto in Piazzale Loreto a Milano, con quelli degli altri gerarchi trucidati a Dongo e poi sepolto in una fossa comune.
Il corpo di Calistri fu riconosciuto solo grazie a una protesi al ginocchio, e poi traslato nel cimitero di San Martino al Cimino.
In guerra Calistri venne decorato con due Medaglie d’Argento e una di Bronzo al Valor Militare, un avanzamento di grado per merito di guerra, oltre ad altre onorificenze italiane e spagnole.