Allarme tra gli abitanti di San Faustino a cui è giunta voce di una possibile acquisizione dell’ex cinema Metropolitan
VITERBO – Il centro culturale islamico cerca una nuovo luogo di preghiera. Ad approfondire l’argomento è il Corriere di Viterbo.
La sala in via Enrico Viventi 106 (traversa di via Garbini), dove ogni settimana si riuniscono oltre 400 musulmani per la preghiera del venerdì, è diventata ormai troppo piccola e così il direttivo dell’associazione che fa parte dell’Ucoli – Unione delle comunità islamiche d’Italia – si sta guardando intorno.
Negli ultimi giorni tra diversi residenti del quartiere di San Faustino è circolata l’indiscrezione di una presunta trattativa per l’acquisizione dell’ex cinema Metropolitan, chiuso da oltre 15 anni, smentita però dallo stesso presidente dell’Associazione culturale islamica di Viterbo, Mohammed Kdib: “Non c’è nessuna trattativa in corso – precisa -, anche perché questo locale non si presterebbe alle nostre necessità, su tutte la difficoltà di trovare parcheggi in una zona ad alta densità abitativa come quella del centro storico”.
“Servono almeno 800 metri quadri”
Secondo quanto riferito al Corriere da Kdib, invece, è in fase di stallo la trattativa per l’acquisizione di terreno e locali in via Umberto Richiello dove costruire una moschea, per la quale è già pronto il progetto: “Abbiamo già avuto diversi incontri – prosegue -, ma ad oggi è tutto fermo, visto che c’è ancora distanza tra domanda e offerta. Quella della moschea in città sarebbe una bella cosa, un luogo per esercitare il nostro diritto di culto. Basta individuare il locale giusto e chiedere i permessi necessari per attuarlo. Speriamo che nei prossimi mesi la situazione si possa sbloccare, anche perché la nostra comunità è in continua crescita.
Quello che ci serve è un posto di almeno 800 metri quadri e che si trovi almeno nelle vicinanze del centro della città e con disponibilità di parcheggi”.
Il capoluogo, conta oltre 5 mila persone, mentre in tutta la provincia i musulmani sono 12 mila.
Nel frattempo, il direttivo dell’associazione negli ultimi mesi ha avuto contatti con l’amministrazione comunale, alla quale ha chiesto la disponibilità di una sede inutilizzata che possa diventare il nuovo luogo di ritrovo dei musulmani.