Civitavecchia – Violenta aggressione in carcere: calci, pugni e morsi a due agenti che finiscono in ospedale

CIVITAVECCHIA – Violenta aggressione nel carcere di Civitavecchia.

I fatti si sono sviluppati martedì 20 maggio all’interno della struttura in provincia di Roma.

Vittime due agenti di polizia penitenziaria che sarebbero stati aggrediti da un detenuto con una serie di calci, pugni e morsi. A darne notizia è stata è l’Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria.

Secondo la ricostruzione del sindacato un agente ha notato che il detenuto, assegnato alla sezione 1C, indossava una felpa con il cappuccio (cosa non consentita dal regolamento).

Dopo avergli chiesto di consegnarla è stato aggredito con minacce verbali come “Ti buco e ti taglio la faccia”.

Nei minuti successivi lo stesso detenuto è stato condotto al “casellario” per restituire il capo d’abbigliamento dove ha tentato di colpire il comandante di reparto senza riuscirci. Da qui in poi la situazione è degenerata con due degli agenti presenti che sono stati colpiti con calci, pugni e morsi riportando lesioni. I colpi subiti hanno costretto i due a recarsi al pronto soccorso dell’ospedale da dove sono stati dimessi con una prognosi di 7 giorni.

“Siamo di fronte all’ennesima, intollerabile aggressione che dimostra quanto l’Istituto di Civitavecchia sia ormai al collasso – spiega il segretario generale dell’Osapp Leo Beneduci -. È inammissibile che una sezione notoriamente critica venga affidata a un solo agente, violando ogni parametro di sicurezza. Chi oggi porta addosso lividi, morsi e una prognosi medica di 7 giorni non è un numero, ma un servitore dello Stato abbandonato da un’amministrazione assente.

La direzione, il provveditorato del Lazio ed il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria non possono più ignorare una realtà in cui il personale, quotidianamente, si fa scudo con il proprio corpo per compensare organici insufficienti e dotazioni inadeguate. Pretendiamo l’immediata ricostituzione del rinforzo 1C, una revisione urgente del Pil, l’invio di ulteriore personale e strumenti di difesa idonei a fronteggiare soggetti dichiaratamente violenti.

Se non arriveranno risposte concrete e tempestive, l’Osapp metterà in campo ogni forma di mobilitazione sindacale per tutelare l’incolumità e la dignità professionale dei nostri agenti. Non resteremo a guardare mentre lo Stato volta le spalle ai suoi uomini e alle sue donne in uniforme”.