Tolfa – Il caso del dirigente “incompatibile” finisce all’Anac, Corte dei Conti e Ispettorato

TOLFA – Il caso del dirigente “incompatibile” nominato al vertice dell’Ufficio tecnico del Comune di Tolfa si allarga e approda ora sulle scrivanie di tre importanti organi di controllo: Anac, Corte dei Conti e Ispettorato della Funzione Pubblica.

A segnalarlo è stata la stessa Prefettura di Roma, guidata dal prefetto Lamberto Giannini, che ha ritenuto opportuno trasmettere atti e documenti relativi alla gestione amministrativa del Comune per un approfondimento sulla legittimità dell’incarico conferito.

Al centro dell’attenzione c’è la nomina da parte della sindaca di Tolfa, Stefania Bentivoglio, dell’architetto Ermanno Mencarelli, classe 1955, ex docente del Ministero dell’Istruzione e in quiescenza dal 2022. Nonostante la normativa vieti incarichi retribuiti a dipendenti pubblici in pensione dopo un anno di collaborazione gratuita, Mencarelli è rimasto alla guida del III Settore del Comune, con proroghe successive fino all’ottobre 2025. Non solo: a lui sono stati affidati anche incarichi delicati come direttore dei lavori e Responsabile Unico del Procedimento (Rup) su cantieri finanziati con fondi PNRR, inclusa la scuola locale, ruoli che prevedono incentivi economici fino al 2% dell’importo base di gara.

La vicenda ha avuto origine nella primavera del 2024, quando un cittadino di Tolfa ha scritto al Presidente della Repubblica per segnalare l’irregolarità dell’incarico. Le verifiche della Prefettura non si sono fatte attendere: il 26 giugno 2024, in una comunicazione ufficiale, l’incarico viene definito “incompatibile con la normativa vigente” in base all’art. 5, comma 9 del Decreto-legge 95/2012. Tuttavia, da parte del Comune non è arrivata alcuna risposta ufficiale, né si è proceduto alla revoca.

Una seconda comunicazione da parte della Prefettura, datata 10 ottobre 2024 (protocollo 0396406), ribadisce con fermezza: “il dirigente va rimosso”, sottolineando che la permanenza in quell’incarico è fuori dal paradigma normativo. Eppure, anche a fronte di un invito formale ad adottare le “determinazioni conseguenziali”, la situazione resta immutata.

L’articolo de Il Messaggero, a firma di Mirko Polisano, evidenzia come questo caso abbia alimentato anche il dibattito locale, portando alla nascita di un comitato spontaneo, “La Tolfa perbene”, che chiede trasparenza e rispetto delle regole. Restano forti i dubbi: perché, nonostante i richiami ufficiali, l’incarico continua? E chi dovrà assumersi la responsabilità di eventuali danni erariali?

Ora la palla passa a ANAC, Corte dei Conti e Ispettorato per la Funzione Pubblica, che sono stati chiamati a pronunciarsi sulla correttezza dell’operato dell’amministrazione comunale e, in particolare, della sindaca. Le risposte, questa volta, non potranno tardare.