L’italiano Michael Valentino Carturan torturato per due settimane in un appartamento a New York

All’origine del rapimento una questione di criptovalute, arrestato l’aguzzino e fermata la complice originaria di Latina

NEW YORK  – Legato ad una sedia con fili elettrici, i piedi immersi nell’acqua e torturato con una motosega. E’ accaduto al 28enne di Torino Michael Valentino Teofrastro Carturan, arrivato a New York il 6 maggio per un viaggio di turismo e pratica linguistica ma è finito rapito e torturato per oltre due settimane nell’ambito di una vicenda ancora oscura, prima di riuscire a scappare e denunciare il suo aggressore.  I due si conoscevano,  Carturan e il suo aguzzino, l’investitore in criptovalute, John Woeltz,  erano stati tempo prima in affari insieme, ma qualcosa ultimamente era andato storto e per questo l’italiano aveva urgenza di incontrarlo.

Una volta arrivato in città Carturan si precipita nell’appartamento di Woeltz in un isolato molto movimentato di Prince Street, a Soho, il motivo di tanta fretta sembrerebbe essere la volontà di recuperare dei Bitcoin, che gli questo gli aveva estorto sotto minaccia, ma invece le cose si mettono male e il giovane italiano viene rapito e torturato per ottenere la password dei suoi account cripto e rubare i suoi soldi. Derubato del passaporto, fatto poi a pezzettini, immobilizzato e legato alla sedia. Le torture fisiche e psicologiche sono andate avanti per due settimane. Fino alla rocambolesca libertà. Contuso e insanguinato è fuggito venerdì mattina. Ha tentato il tutto per tutto perché Woeltz gli aveva detto che lo avrebbe ucciso proprio quel giorno. Sbucato in strada, ha fermato un poliziotto e gli ha raccontato la sua storia. Dopo pochi minuti sono arrivate le pattuglie.

 Il suo aggressore è stato arrestato, fermata – anche se non è in stato di arresto – una ragazza italiana di 24 anni, Beatrice Folchi, originaria di Latina identificata come sua complice che  lavorava da qualche tempo come assistente di Woeltz, trader di criptovalute, che avrebbe affermato di non essere implicata nelle torture inflitte al 29enne. Secondo la polizia americana, però, la 24enne di Latina avrebbe avuto un ruolo nell’adescare il 28enne italiano e nelle fasi inziali del rapimento.

«È tutto un equivoco», avrebbe però spiegato Folchi ad alcuni suoi conoscenti di Latina (città che ha lasciato per gli Stati Uniti sei anni fa).

Ma ci sarebbe anche un’altra persona coinvolta nel rapimento, un uomo attualmente ancora in libertà.

Nell’appartamento, c’erano sangue, vetri rotti, occhiali per la visione notturna, un giubbotto antiproiettile, armi da fuoco e la motosega con cui Carturan è stato ferito ad un braccio. Sparse a terra, diverse foto Polaroid. Sarebbero state scattate per documentare la tortura. Forse destinate ai familiari in Italia. In una di queste è legato alla sedia con una pistola puntata alla testa. 

Valentino Carturan è ora in cura all’Hospital Bellevue. Woeltz e la sua complice compariranno davanti al giudice nei prossimi giorni e dovranno rispondere dell’accusa di rapimento e aggressione. Sotto torchio della polizia ci sono i due maggiordomi della casa. E si cerca una terza persona coinvolta nel rapimento.