Madonna di Trevignano: archiviate le “offese” di Luigi Avella, slitta la discussione della superperizia sul sangue trovato

Si sarebbe dovuta discutere oggi al tribunale di Civitavecchia la superperizia del genetista Emiliano Giardina

Tutto ha avuto inizio nel piccolo comune di Trevignano Romano, sul lago di Bracciano, dove Gisella Cardia – ex imprenditrice siciliana – ha sostenuto di ricevere apparizioni mariane a partire dal 2016. Intorno a lei è nata un’associazione religiosa, “La Madonna di Trevignano Romano ETS”, che in breve ha attratto migliaia di fedeli, radunatisi ogni 3 del mese per assistere alle presunte manifestazioni divine.

In questo contesto entra in scena Luigi Avella, ex funzionario pubblico in pensione,  che vive a Viterbo, il quale, fervente credente, toccato dalla spiritualità del luogo, ha donato circa 123.000 euro all’associazione. Col tempo, però, Avella ha maturato dubbi profondi sulla veridicità delle apparizioni e sulla gestione delle donazioni, fino a sporgere querela per truffa aggravata nel 2023, facendo partire un’indagine della Procura di Civitavecchia.

Le accuse contro Avella e il processo di archiviazione

In risposta alla sua denuncia e ad alcune dichiarazioni pubbliche, Luigi Avella era stato a sua volta querelato dall’associazione per diffamazione aggravata a mezzo stampa e social media (art. 595, comma 3 c.p.). Le sue dichiarazioni erano apparse su alcune trasmissioni televisive nazionali e su Facebook, dove aveva messo in dubbio la genuinità dell’associazione e delle apparizioni.

Il 13 giugno 2025, il Tribunale di Civitavecchia, su richiesta del Pubblico Ministero e dopo aver rigettato l’opposizione dell’associazione, ha archiviato definitivamente il procedimento a suo carico. Come emerge chiaramente dal dispositivo ufficiale:

Non sussiste il reato di diffamazione, poiché le dichiarazioni di Avella rientrano nel diritto di critica, tutelato dall’articolo 21 della Costituzione.
I toni utilizzati, pur severi, sono stati considerati contenuti nei limiti della continenza espressiva ammessa dalla giurisprudenza.
Non vi sono elementi per dimostrare il dolo, ovvero l’intento consapevole di offendere, nei confronti dell’associazione.

Il giudice ha quindi disposto l’archiviazione per infondatezza della notizia di reato, ponendo fine a ogni coinvolgimento penale di Avella.

La svolta scientifica: la perizia genetica

Uno snodo decisivo è stato l’esame tecnico disposto dalla magistratura sul fenomeno più discusso: le lacrime di sangue della statua della Madonna. Il test del DNA, affidato al genetista Emiliano Giardina, ha rilevato la presenza di sangue umano – in particolare femminile – sul volto della statua. I profili genetici compatibili includevano quello della stessa Gisella Cardia, ma anche un secondo profilo femminile non identificato, superperizia che oggi, 17 giugno, si sarebbe dovuta discutere in udienza a Civitavecchia, ma per la seconda volta è di nuovo slittata.

Una vicenda emblematica

Il caso Trevignano ha assunto una risonanza che va oltre il piano locale o confessionale. Ha messo in luce i confini sottili tra fede, suggestione, interesse economico e diritto. Il proscioglimento di Avella – che da devoto si è trasformato in testimone critico – segna un passaggio chiave nel chiarimento giudiziario di una storia che ha diviso opinione pubblica e comunità cattolica.

Resta ora da vedere quali saranno le ulteriori conseguenze per l’associazione e per Gisella Cardia, sotto osservazione della magistratura per i reati di truffa aggravata.

Viterbo – Il benefattore della Madonna di Trevignano Luigi Avella accusato dalla Diocesi di Civita Castellana