VITERBO – Sono decenni che in tutta Europa, con il sopraggiungere dell’estate, il 21 giugno si svolge un po’ ovunque la festa della musica: un’occasione per riempire le piazze sia dei centri storici che delle periferie con concerti dal vivo ed esibizioni simili.
Ovviamente a Viterbo, anche quest’anno si è preferito ignorare la ricorrenza, anche se poteva essere un modo meno triste del solito di ravvivare il centro storico.
Il Comune e l’Assessorato alla Cultura si sono voltati dall’altra parte e non hanno fatto altro che promuovere una sola iniziativa, una mini rassegna di musica trap per giovanissimi nel nuovo spazio fuori le mura che sarebbe stato creato per dare alla città eventi live compatibili con il ritmo cittadino per varie migliaia di persone.
L’assessore Antoniozzi continua ad ignorare il pop, il rock, la musica d’autore, anzi pare che in privato di ciò si faccia addirittura vanto, come se la musica extracolta fosse roba per gente che non merita nemmeno di essere considerata.
Ed ecco che quindi anche il 21 giugno appena trascorso è andato via con una vetus urbs fuori dall’occidente, senza colore e senza suoni che non fossero quelli periferici only for teen agers e organizzati da un punto di vista meramente di mercato da agenzie di giovani imprenditori.
Il senso di socialità è ancora una volta mancato del tutto alla città, come il divertimento e la voglia di stare insieme: l’occidente ancora una volta ben lontano da qui e la solita constatazione di istituzioni e addetti ai lavori con la mente e con lo sguardo rivolti solo a se stessi.