Viterbo – Pratogiardino, una strage annunciata: già dal 2 giugno laghetto in condizioni critiche, ma nessuno è intervenuto (VIDEO)

La pagina Viterbo Centro Storico e Mobilità Urbana mostra un video risalente a inizio mese scorso, quando c’erano già cadaveri di animali in bella mostra ma gli appelli non sono stati ascoltati

VITERBO – Dopo la notizia della moria di 15 pesci nel laghetto di Pratogiardino, condita da parole indignate e promesse tardive, emergono oggi nuovi dettagli che aggravano ulteriormente il quadro. La pagina Facebook Viterbo Centro storico e mobilità urbana denuncia infatti come già il 2 giugno, in occasione della mostra canina tenutasi all’interno del parco, il laghetto versasse in condizioni drammatiche. Uno dei dettagli più inquietanti riportati: una tartaruga in stato di decomposizione giaceva sotto il getto d’acqua di una fontanella, sotto gli occhi di tutti.

Una situazione che — secondo quanto documentato — era evidente e segnalata, ma che non ha mosso alcuna reazione concreta da parte degli organizzatori o delle istituzioni presenti all’evento. Anzi, mentre i rappresentanti politici si concedevano la consueta passerella tra gazebo e applausi, il degrado ambientale del laghetto passava inosservato o, peggio, ignorato.

«Già dal 2 giugno la situazione era evidentemente compromessa, ma nessuno dei preposti si è attivato per risolvere il problema», si legge nel post-denuncia. «Oggi, quando “il morto è sulla bara”, tutti si indignano e si dicono sorpresi. Farebbero bene a vergognarsi».

Una presa di posizione dura, che punta il dito non solo sulla gestione del parco ma soprattutto sulla sistematica sottovalutazione delle segnalazioni da parte dei cittadini. La morte degli animali, in questo senso, appare come l’epilogo di un disinteresse protratto, non come un fatto isolato né imprevedibile.

Di fronte a immagini così forti e accuse così precise, ci si chiede se — oltre agli annunci e agli attestati di “sorpresa” — arriveranno finalmente azioni concrete e responsabili per tutelare un bene pubblico che dovrebbe essere motivo d’orgoglio e non di vergogna.