Università Agraria di Civitavecchia: Ex Presidente presenta esposto su conciliazione giudiziale con ex dipendente condannato

CIVITAVECCHIA – Daniele De Paolis, ex presidente dell’Università Agraria di Civitavecchia, ha depositato un esposto alla Compagnia dei Carabinieri di Civitavecchia e alla Procura presso la Corte dei Conti di Roma. Oggetto della segnalazione è una conciliazione giudiziale intervenuta tra l’ente agrario e l’ex dipendente Maurizio La Rosa, già condannato in via definitiva per peculato.

Secondo quanto si legge nel documento, La Rosa era stato licenziato nel corso del mandato di De Paolis per presunte gravi violazioni disciplinari. L’impugnazione del licenziamento da parte dell’ex dipendente fu respinta in primo grado dal Tribunale del Lavoro di Civitavecchia con sentenza n. 169/2022. A seguito di quella decisione, l’Università Agraria presentò una denuncia penale, da cui scaturì un procedimento che si è concluso con una condanna per peculato nei confronti di La Rosa, confermata in via definitiva con sentenza n. 794/2024.

Nel frattempo, lo stesso La Rosa aveva avviato un giudizio d’appello, registrato al n. 1676/2022 presso la Corte d’Appello di Roma, coinvolgendo non solo l’ente, ma anche lo stesso De Paolis e un altro soggetto privato. Parallelamente, l’Università Agraria aveva avviato una procedura esecutiva per recuperare circa 10.000 euro di spese legali dovute da La Rosa, attraverso il pignoramento di un immobile.

La questione prende una nuova piega nel 2025, quando il nuovo comitato esecutivo dell’ente, guidato dal presidente Menotti Demichelis, delibera di ritirare il giudizio in appello e di rinunciare alla procedura esecutiva immobiliare. La decisione viene formalizzata con la delibera n. 5 del 2025, nella quale si legge che l’ente, “considerate elevate le probabilità di soccombenza“, ritiene opportuno “conciliare e transigere“.

La transazione, ratificata all’udienza del 20 maggio 2025 davanti alla Corte d’Appello di Roma, prevede che Maurizio La Rosa riceva 20.000 euro a titolo di risarcimento danni, oltre a 5.000 euro per spese legali, in cambio della rinuncia all’appello.

Daniele De Paolis, nell’esposto, contesta la legittimità e l’opportunità della transazione, sottolineando come l’ente sia passato da una posizione favorevole – con una sentenza civile e una condanna penale a proprio favore – a un accordo economico che prevede la rinuncia ai crediti e il pagamento di somme all’ex dipendente.

L’ex presidente evidenzia che nessuno dei membri dell’attuale comitato esecutivo dispone di specifiche competenze giuridiche e che la valutazione del rischio di soccombenza in appello appare infondata, considerando il contenuto delle sentenze già pronunciate.

L’esposto si conclude con la richiesta alle autorità competenti di verificare eventuali responsabilità penali ed erariali derivanti dalla vicenda, con l’obiettivo di tutelare il patrimonio pubblico dell’ente.

Al documento sono allegate la sentenza del giudice del lavoro, la sentenza penale definitiva, la delibera n. 5/2025 e il verbale di conciliazione depositato presso la Corte d’Appello di Roma.