Nei boschi tra Montalto, Montefiascone, Tuscania, Tarquinia e Orte si nasconde un sistema criminale organizzato, con bivacchi, armi e droga. La Tuscia è diventata un fronte aperto nella lotta alla droga
VITERBO – La guerra allo spaccio nei boschi della Tuscia è ormai a pieno regime. Da mesi, i carabinieri del Comando Provinciale di Viterbo hanno intensificato le operazioni di bonifica e contrasto in quelle aree verdi trasformate in centrali dello spaccio, lontane dagli occhi e dai controlli, ma mai fuori dal mirino della legge.
I numeri parlano da soli: decine di arresti, sequestri ingenti di droga – marijuana, cocaina, eroina – e il rinvenimento di armi improprie come machete, accette e coltelli. Segni evidenti di un ambiente criminale pericoloso, dove la violenza è sempre dietro l’angolo.
Sotto il nome di “piazze di spaccio”, intere porzioni di bosco tra Viterbo, Vetralla, San Martino al Cimino, ma anche Montefiascone, Acquapendente, Bagnoregio, Capranica, Tuscania, Tarquinia e Orte erano diventate basi logistiche per lo smercio di stupefacenti. In mezzo alla natura, gli spacciatori avevano creato veri e propri accampamenti: teli tra gli alberi, carbonella per riscaldarsi, batterie d’auto per alimentare telefoni e torce, provviste e utensili da campeggio. Una logistica rudimentale ma funzionale a un business criminale da migliaia di euro.
Durante un recente blitz a Orte, un 25enne marocchino è stato trovato in possesso di cocaina e hashish già suddivise in dosi pronte per lo spaccio. Con lui anche un machete e tutto l’occorrente per confezionare la droga. Non si tratta di un caso isolato: l’operazione “Sottobosco”, condotta nei mesi scorsi nella zona tra Montalto di Castro, Tarquinia e Valentano, aveva portato all’arresto in flagranza di 17 persone, con 26 deferimenti e 75 segnalazioni per uso personale, oltre a un sequestro di droga e denaro di proporzioni allarmanti.
A rendere il fenomeno ancor più preoccupante è la capacità degli spacciatori di mimetizzarsi nel territorio: i boschi garantiscono copertura, vie di fuga e difficoltà nei controlli. Ma l’Arma dei Carabinieri non arretra: servizi in borghese, pattugliamenti a tappeto, operazioni coordinate e il coinvolgimento dei Comuni per la bonifica e il ripristino dei luoghi.
“Restituire sicurezza e legalità alla provincia di Viterbo è una priorità assoluta”, si legge nella nota ufficiale dell’Arma. E in un momento in cui la questione droga torna con forza al centro dell’allarme sociale, le forze dell’ordine lanciano un segnale chiaro: nessun angolo della Tuscia sarà lasciato alla criminalità.