Santa Marinella – Tidei: “Mezzo milione, nel 2017, per la farmacia che all’epoca era pure in perdita”

Il sindaco: “La destra ha fallito. E ora i cittadini pagano il conto salato”

SANTA MARINELLA – “Il dissesto finanziario a Santa Marinella è, sì, una malattia passata. Ma non illudiamoci: le conseguenze di quella “guarigione” stanno ancora mordendo le tasche dei cittadini, costretti a saldare i debiti lasciati in sospeso dalla giunta di Destra nel lontano 2017. E il conto, ve lo diciamo subito, è salatissimo”. Lo fa sapere il sindaco Pietro Tidei.

“La prova lampante? Una recentissima e tutt’altro che piacevole transazione con una ditta farmaceutica, fornitrice del Comune proprio nel 2017 – prosegue il primo cittadino -. Il Comune sarà pure uscito dal pantano del dissesto, ma ora deve scrollarsi di dosso un bel po’ di debiti pregressi. Debiti che, nonostante qualche accantonamento e previsione, continuano a generare costi significativi.

Questa transazione è la dimostrazione palese che l’attuale Amministrazione, pur avendo garantito l’esistenza del Comune con l’uscita dal dissesto – eliminando 17 milioni di entrate false e sistemando le uscite ‘vere’ con transazioni al 60% per circa 8 milioni di debiti spalmati su vent’anni – deve ancora fronteggiare le pesantissime conseguenze della lunga e fallimentare gestione della Destra santamarinellese.

Gli oneri finanziari di quel periodo continuano a pesare come un macigno.
La Destra ha fallito e ha lasciato un’eredità di debiti che ora siamo costretti a pagare noi. Stavolta sono mezzo milione di euro in gran parte cash per le forniture della seconda metà del 2017 della farmacia che a quell’epoca lavorava pure ‘in perdita’, lo ricordo in special modo a al consigliere Fiorelli che ho lasciato smarrito a fare i conti per i 20 mila più iva stanziati per la statua del bacio (un grande successo). Caro Fiorelli, non si può nascondere la polvere sotto il tappeto. Il conto del fallimento politico-amministrativo della Destra santamarinellese è arrivato, e a pagarlo sono, purtroppo, sempre gli stessi: i cittadini.

Entriamo nel vivo, perché il diavolo, come sempre, si annida nei dettagli, o meglio, nelle cifre. La ditta farmaceutica, come tutti i creditori, aveva ricevuto una proposta transattiva al 60% del credito durante il dissesto. Legittimamente, ha detto “no”. E il Comune, tornato ‘in bonis’ (si fa per dire, viste le premesse), ha dovuto sborsare la somma intera: quasi 300 mila euro.

Ma non è finita qui. A quei 300 mila euro si sono aggiunti gli interessi di mora. Un’altra vera e propria mazzata: ben 277 mila euro. Per evitare ulteriori e costose grane legali – generate, è bene ricordarlo, dalle passate gestioni – il Comune ha dovuto patteggiare, riconoscendo altri 235 mila euro alla ditta.

Facendo due conti, arriviamo a un totale di 535 mila euro. Finiranno per pagare direttamente i contribuenti di Santa Marinella, oggi. Certo, una parte, circa 180 mila euro, verrà spalmata sulle rate di un mutuo ventennale concesso dallo Stato per il dissesto. Ma i restanti 355 mila euro? Quelli saranno interamente a carico del bilancio 2025. Tradotto in termini spicci: o più tasse (leggi: maggiori entrate) o meno servizi per i cittadini. La croce, purtroppo, ricade sulle nostre spalle e soprattutto su quelle dei cittadini”.