La famiglia ha dato il triste annuncio nella giornata di oggi, il frontman dei Black Sabbath si è spento all’età di 76 anni
BIRMINGHAM – Oggi il mondo della musica piange una delle sue leggende più indelebili: Ozzy Osbourne, storico frontman dei Black Sabbath e figura centrale nella nascita dell’heavy metal e del heavy metal, è morto all’età di 76 anni. A dare l’annuncio è stata la sua famiglia, con un messaggio colmo di dolore:
«È con una tristezza che le parole non possono esprimere che dobbiamo annunciare che il nostro amato Ozzy Osbourne è mancato questa mattina. Era con la sua famiglia, circondato dall’amore.»
Un’uscita di scena che arriva poche settimane dopo l’ultimo, emozionante concerto dei Black Sabbath nella formazione originale, tenutosi il 5 luglio a Birmingham — la città natale di Ozzy — e intitolato significativamente Back to the Beginning. Un ritorno alle origini per chi, con la sua voce graffiante e una presenza scenica fuori dal comune, aveva segnato un punto di non ritorno nella storia della musica.
Nato il 3 dicembre 1948, Osbourne è stato la voce e l’anima dei Black Sabbath, gruppo fondatore dell’heavy metal, con cui ha inciso otto album seminali tra il 1970 e il 1978, da Black Sabbath a Never Say Die!, e infine 13 nel 2013.
La sua carriera solista, avviata nel 1980 con Blizzard of Ozz, non fu da meno: dodici album di inediti, milioni di copie vendute, tour mondiali e un’influenza che ha travalicato generi e generazioni.
Ma il suo impatto culturale va oltre la musica: la sua iconica Iron Man è stata scelta come brano simbolo nell’omonimo film Marvel del 2008, contribuendo a legare la figura del “superuomo metallico” al sound oscuro e visionario dei Sabbath. Un’eredità pesante, come le sue chitarre e come il buio che ha saputo trasformare in arte.
Negli ultimi anni, Ozzy aveva affrontato con coraggio problemi alla schiena e i sintomi del morbo di Parkinson, che lo avevano costretto lontano dal palco. Ma non dalla sua musica, che è rimasta un faro per intere generazioni. E anche oggi, mentre il mondo si ferma per salutarlo, le sue parole risuonano come un testamento amaro e lucido, tratte da Paranoid, uno dei brani più iconici della sua carriera:
«I tell you to enjoy life. I wish I could but it’s too late.»
Ozzy Osbourne lascia dietro di sé molto più di una discografia: lascia un suono, un’attitudine, una visione. E un’eredità che continuerà a risuonare in ogni riff distorto, in ogni urlo spezzato dal dolore, in ogni giovane artista che sceglierà di cantare il buio.