Buche, illuminazione fatiscente, vandalismo quotidiano, parchi inagibili e erbacce ovunque segnano il confine tra Viterbo e la zona del Murialdo
VITERBO – “Ormai ci sentiamo cittadini di serie B, ne siamo consci. Tra buche, muri pericolanti, parchi distrutti, vandali in azione giornalmente, erbacce, topi morti e illuminazione fatiscente in vari punti, cos’altro dovremmo pensare?”. A parlare è uno dei tanti residenti del quartiere Barco-Murialdo, una zona altamente popolata e un tempo considerata uno dei punti più prestigiosi della città di Viterbo.
Oggi, tra inottemperanze di amministrazione e Ater (con tanto di scambi di mail accusatorie tra un ente e l’altro) il quartiere sembra abbandonato a sé stesso. In Via della Pila c’è un muro pericolante da anni, un panorama desolante se si considera anche la presenza della piscina comunale. Quest’ultima sopravvive nonostante le continue scorribande dei vandali nella zona sempre più degradata della Fontana a Sfera del maestro Capotondi (recentemente riqualificata e poi subito abbandonata dall’amministrazione) e le buche, gigantesche presenti in gran parte dei parcheggi al suo servizio (in primis quello all’entrata delle piscine esterne, dove è presente anche una farmacia e quindi cittadini potenzialmente anziani e con fragilità.
Non mancano parchi, un tempo dedicati ai più piccoli, dove oggi la presenza quotidiana è quella di ubriachi molesti, giovani vandali che hanno imbrattato ogni cosa che potevano con svastiche, insulti omofobi e distrutto altalene e scivoli. Parliamo dell’area verde di Via Monti Cimini, ma anche di quella di Via Cattaneo (nei pressi di due scuole di grandi dimensioni) e quello ubicato dietro al Parco dell’Aeronautica Militare (dove addirittura i pali dell’illuminazione pubblica non sono mai stati ultimati e sono presenti buche pericolosissime per i più piccoli e per gli animali domestici).
Disastro anche anche alle case Ater situazione nell’area, dove buche, degrado e illuminazione fatiscente contribuiscono a rendere l’intero quartiere un luogo lugubre e desolato.
Problematiche che i cittadini, nonostante i silenzi e le promesse infrante, continuano a segnalare agli organi competenti, ricevendo come risposta altre promesse che difficilmente saranno mantenute. “Siamo davvero stanchi di sentirci cittadini di serie B – ci confida un gruppo – I problemi sono questi da anni e continuano ad accumularsi. Gli sfalci dell’erba sono arrivano sempre con grande ritardo, il degrado aumenta giornalmente, i vandali fanno quello che vogliono e nessuno controlla. Eppure c’è la Chiesa del Murialdo, una delle più grandi per numero di persone che la frequentano, ci sono molte scuole come la Vanni, l’asilo del Murialdo, la Canevari… perché non si lavora, davvero, per riqualificare la zona? Si potrebbe cominciare con dei semplici controlli. La sera le vie diventano piste per motorini a tutta velocità, come Via della Pila, dove c’è anche un muro pericolante da tanti anni”.
Questo, ovviamente, non è il primo e non sarà di certo l’ultimo appello che i residenti del quartiere Barco-Murialdo condivideranno. L’intenzione, ora, sembra che sia quella di creare un comitato di quartiere, al momento non presente, così che la voce dei singoli possa unirsi e divenire più pressante nei confronti degli organi responsabili.