VETRALLA – A dieci giorni dall’inizio dell’anno scolastico, resta alta la polemica sulla riorganizzazione degli spazi dedicati a nido e scuole materne. A sollevare la questione sono i consiglieri comunali di opposizione Carlo Postiglioni, Anna Maria Palombi, Roberto Aquilani, Enrico Pasquinelli e Marinella Moretti, che in una nota parlano di “buio pesto” e di “gioco delle tre carte sulla pelle di bambini, famiglie e personale scolastico ed educativo”.
Secondo quanto dichiarato dagli esponenti dell’opposizione, alle assicurazioni fornite lo scorso 31 luglio dal consigliere delegato all’Istruzione Marco Zelli e dall’assessore ai Lavori Pubblici Bacocco – che garantivano l’apertura del nido a piazzale Bellucci e delle materne nell’ex segreteria dello Scriattoli già dal primo settembre – non sarebbero seguiti atti concreti né comunicazioni ufficiali.
“Non esiste alcun atto che documenti ciò che sta accadendo, la popolazione è tenuta all’oscuro”, scrivono i consiglieri, denunciando che il nido sarebbe stato invece trasferito nei locali parrocchiali di vicolo del Molino e le materne ospitate “di forza” in tre stanze delle primarie di Cura, senza refettorio. A ciò si aggiungerebbe, sempre secondo l’opposizione, il mantenimento dei costi del servizio pulmino.
Un trasferimento definito improvvisato e privo di pianificazione, che avrebbe sottratto anche personale della Vetralla Servizi dalle consuete attività di manutenzione del verde e del cimitero, impiegato da settimane nei traslochi scolastici.
I consiglieri puntano il dito contro l’amministrazione, accusando Bacocco di “inadeguatezza e intempestività” e Zelli di “non avere una visione chiara delle problematiche” e di essere “distratto da troppi impegni e responsabilità”.
“Il nido accreditato non andava toccato – si legge ancora nella nota – e se si pensava a un rinnovo tramite fondi PNRR, era necessario pianificare una sistemazione alternativa altrettanto sicura, a norma e capiente”.
Infine, l’opposizione chiede un’assunzione di responsabilità e invita gli amministratori a riflettere sulla possibilità di lasciare spazio a chi possa “mettere la comunità al primo posto”.